Le “briglie ed i bavagli” preoccupano l’opposizione a Palazzo San Domenico

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“Il sindaco di Modica e la maggioranza impediscono la trasparenza e il controllo sulle partecipate“.  Questa la denuncia da parte dei consiglieri di opposizione Giovanni Spadaro, Carmelo Cerruto, Michele Colombo, Ivana Castello, Andrea Caruso, Alessio Ruffino, Vito D’Antona, Massimo Puccia, Claudio Gugliotta e Roberto Garaffa.

Attraverso una dettagliata nota gli esponenti della minoranza a Palazzo San Domenico spiegano:

All’orizzonte del Comune di Modica vediamo avvicinarsi nubi nere che ci fanno temere l’instaurarsi di una vera e propria cappa che da qui a breve ci renderà incapaci di vedere cosa si decide nel Palazzo.
Ciò che è accaduto ieri in Consiglio comunale è un fatto di gravità inaudita ed è forse la più grave azione contro la trasparenza nella pubblica amministrazione che questo sindaco, pur provandoci ogni giorno, sia finora riuscito a concretizzare: stabilire in 30 giorni il termine per la consegna degli atti delle società partecipate ai consiglieri comunali che ne chiedono l’accesso vuol dire nella sostanza inibire l’azione di controllo che rientra non solo nei nostri diritti ma innanzitutto nei nostri doveri.

Se pensiamo che i tempi per l’accesso agli atti del Comune sono di tre giorni e che i trenta giorni sono previsti solo per l’eventuale consegna di documenti ai cittadini che ne facciano motivata richiesta, i tempi previsti nel regolamento sul controllo delle partecipate proposto dall’amministrazione e votato dalla maggioranza negano uno dei presupposti fondamentali affinché questo controllo si realizzi.

L’ostinazione, poi, della maggioranza, nel bocciare categoricamente l’emendamento proposto dal Pd e in particolare dal consigliere Ivana Castello per riportare a tre giorni i tempi dell’accesso agli atti, ci lascia basiti per quella che si manifesta a tutti gli effetti come una mancanza di consapevolezza rispetto al ruolo del Consiglio comunale e di ogni singolo consigliere.
Non era infatti, di certo, una questione su cui maggioranza e opposizione dovessero dividersi, tanto più che il regolamento passato dal consiglio regola i meccanismi del rapporto tra Comune e partecipate a prescindere dal tempo di questa Amministrazione orientata ad accentrare il potere e a sopprimere i meccanismi di controllo.

Non si rendono conto, i consiglieri di maggioranza, che con quest’ennesimo atto di cieca obbedienza hanno accettato di vedere umiliate le ragioni per cui si sono candidati a rappresentare ai cittadini e, nella sostanza, di abdicare al proprio ruolo?

Sappia il sindaco che noi non abdicheremo e che, nonostante le briglie e i bavagli che lui tenta di metterci, controlleremo ancor più insistemente proprio la gestione delle partecipate, che peraltro è tra le criticità maggiori che minacciano l’equilibrio finanziario del Comune.
Ci auguriamo solo, a questo punto, che non gli venga in mente di intervenire anche sui regolamenti comunali per comprimere, con l’avallo dei suoi fedelissimi, anche le nostre possibilità di controllo sugli atti diretti della sua amministrazione.