Pallavolo, Volley bella e sfortunata. Impresa sfiorata con Misterbianco

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VOLLEY MODICA – KERAKOLL MISTERBIANCO 1-3 (25-21, 22-25, 16-25, 25-27)

MODICA: Spadaro 3, Campo 15, Pappalardo 11, Assenza 6, Chillemi 17, Modica 11, Scollo, Amore, Incatasciato 2, Cappello Ne, Cavallo Ne, Sortino Lib.  All: Zito – Carpenzano

MISTERBIANCO: Bandieramonte 8, Battiato 12, Maccarrone 11, Nicotra 1, Balsamo 3, Spampinato 9, Martinengo 24, Catania, Carbone Ne, Aiello Ne, Sabister F. Lib, Sabister E Lib. All; Maccarrone

Arbitri: Caruso – Bongiovanni (Sr)

 

Impresa sfiorata per la Volley Modica che è arrivata ad un soffio dal fare lo sgambetto all’imbattuta capolista Misterbianco. Finisce 3-1 per Martinengo e compagni ma alla fine la sensazione che è rimasta è quella che a vincere non è stata, oggi, la squadra più forte quanto quella più costante. Per carità non oseremmo bestemmiare dicendo che la Volley è superiore al Misterbianco, ma al PalaRizza tutta questa differenza non si è vista. Anzi. Per larghi tratti i padroni di casa hanno ribattuto colpo su colpo agli attacchi etnei cedendo solo alla maggiore esperienza avversaria nei momenti clou del match.

Nel primo set la Volley parte subito forte con Chillemi particolarmente ispirato. 8-3 al primo time out tecnico e Misterbianco sorpreso da questa Volley che all’andata non aveva lasciato un gran ricordo. Punto dopo punto i ragazzi di Zito e Carpenzano prendono consapevolezza dei propri mezzi. Niente timori reverenziali, oggi si gioca faccia a faccia con i marziani del campionato. Finisce 25-21 e i tre muri consecutivi presi da Martinengo sono un’incredibile fotografia di questa serata.

Il pubblico ci crede ed incita la squadra beccando Martinengo il quale però, da vero professionista, ignora quello che arriva dagli spalti e continua a fare male. Un esempio per altri giocatori avversari visti al PalaRizza che hanno avuto tutt’altro comportamento. Volley di nuovo avanti 8-7, poi 15-16 grazie ad un’ottima regia nel Misterbianco di Balsamo. Si va avanti punto su punto fino alla strappo finale sul 20-21. L’ultima battuta sbagliata da Chillemi regala il 22-25 al Misterbianco.

Terzo set, stesso avvio roboante dei padroni di casa che arrivano ancora una volta avanti al tecnico (8-6). Dopo il minuto di sospensione però accade qualcosa, come se la luce si fosse spenta. Errori grossolani si susseguono, Martinengo sale in cattedra e con lui anche l’ex Battiato che al centro ha dato vita ad un duello di alta scuola con Pappalardo. Il crollo avviene sul 12-16 quando Misterbianco fa 6 punti consecutivi e di fatto chiude il set. Forse tardivo l’ingresso di Incatasciato che prova a dare la scossa a Modica con due punti consecutivi. Finisce 16-25 per gli ospiti.

Il quarto set è senza dubbio il più entusiasmante. E’ il set di Andrea Campo che trova la strada del punto con una certa continuità. Si va al tecnico sul 7-8 ma Modica riesce a ribaltare la situazione portandosi 16-13. Un muro di Luca Modica ed una bella intuizione di Piero Spadaro fanno scappare via i padroni di casa. Il palleggiatore modicano vive una serata difficile con la coppia arbitrale che non gliene fa passare una. La Volley si porta sul 21-16 grazie ad una bomba in diagonale di Assenza ma a questo punto ecco il nuovo blackout. La questione della continuità di cui sopra. 23-18 e arriva il classico braccino corto. Modica ha quasi paura di vincere quando arriva in battuta Martinengo. Non fa ace diretto ma fa malissimo riuscendo da solo a ribaltare la situazione. Per la verità la Volley riesce pure ad interrompere il turno di battuta di Martinengo ma il secondo arbitro vede una doppia sul palleggio di Spadaro, trasformato in un punto da Assenza. Chiamata più che dubbia. Dal possibile 24-22 si passa quindi al 23-23. Sul 23-24 Misterbianco ha pure la palla match, annullata da un attacco di Chillemi. Un fallo fischiato a Balsamo riporta Modica avanti, 25-24 con la battuta per Pappalardo che manda malamente a fondo campo. E’ un diagonale di Spampinato a mettere la parola fine ad un match vibrante, che ha entusiasmato il pubblico sugli spalti di quello che, termometro alla mano, è apparso più un palaghiaccio che un palazzetto di pallavolo.