Quelle concessioni in zona agricola a Ragusa che la Regione ha dichiarato illegittime

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Concessioni in zona agricola illegittime con un grave danno urbanistico.
Il consiglio regionale per l’urbanistica non ha dubbi: la concessione edilizia numero 132 del 2007, la prima variante alla sessa (la numero 285 del 2008) e la Dichiarazione d’impatto ambientale (numero 77 del 2010), tutti atti rilasciati dal Comune di Ragusa, sono da annullare.

È quanto stabilisce il decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Urbanistica del 22 gennaio scorso, pubblicato sull’ultima Gazzetta della Regione Sicilia.
Si tratta del progetto per la realizzazione di quattro unità abitative in contrada Palazzola, lungo la Ragusa – mare.

La concessione rilasciata dal Comune risale al 2007, poi una serie di altri provvedimenti, fino alla Dia. Tutti atti che secondo la Regione sono illegittimi. La motivazione è espressa in modo inequivocabile. “La concessione edilizia 132/07”, si legge nel decreto: “risulta illegittima in quanto è in contrasto con l’art. 48 delle Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore generale vigente, poiché, consentendo la realizzazione di quattro distinte unità abitative, non viene osservata una delle condizioni previste per la residenza in verde agricolo ammessa esclusivamente “a servizio del fondo”…

La medesima concessione edilizia 132/07, consentendola realizzazione delle quattro unità abitative con la relativa viabilità interna, non può che configurarsi quale lottizzazione abusiva, ex art. 18 della legge 47/85, in quanto il progetto autorizzato ha comportato la trasformazione urbanistica dell’area stante il frazionamento e la vendita del terreno in lotti che, per caratteristiche dimensionali e destinazione d’uso, denunciano in maniera inequivocabile lo scopo edificatorio di tipo negoziale”.

Le conclusioni non lasciano dubbi, tant’è che il dirigente ha emesso il decreto di annullamento, nel quale si evince che nessuna delle parti (ossia Comune e ditta privata che ha chiesto la concessione) hanno presentato controdeduzioni. Nel decreto, il dirigente regionale appare scardinare quanto negli anni passati sosteneva il Comune circa le costruzioni in verde agricolo. Citando l’articolo 48 delle norme di attuazione del Prg, il dirigente regionale ribadisce: “Nel caso in specie, essendo state totalmente disattese le finalità di tutela e conservazione prefigurate dal Prg di Ragusa… sussistono ragioni di interesse pubblico per rimediare al grave danno urbanistico consumatosi”.

Una definizione ripresa dal verbale della seduta del Consiglio regionale dell’Urbanistica del 3 dicembre scorso con cui si dà parere positivo all’annullamento. Si tratta, ovviamente, del procedimento di tipo amministrativo. Eventuali implicazioni di natura giudiziaria dovranno essere presi dalle autorità competenti.
Come prevede la legge, è possibile presentare ricorso contro tale decisione. Le abitazioni in questione risultano già realizzate, per questo la vicenda assume risvolti assai più delicati.
[ Fonte: Giornale di Sicilia ]