Caso Loris: com’è andato il colloquio in carcere tra Veronica Panarello e il pm Rota

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Qualche errore nella ricostruzione del tragitto.

Un’ammissione fatta dalla stessa Veronica Panarello dinanzi al pubblico ministro Marco Rota e agli inquirenti nel corso di un colloquio chiesto al Gip dalla stessa donna in carcere ad Agrigento con l’accusa di avere ucciso il figlio Loris di soli otto anni. Il colloquio, alla presenza del legale della donna, Francesco Villardita, si è tenuto, a partire dalle 11.30, nel carcere di Agrigento.
Erano presenti anche il capo della Mobile di Ragusa Antonino Ciavola e il capitano Domenico Spadaro dell’investigativa dei carabinieri.

Come detto, la donna avrebbe ammesso di essersi sbagliata su qualche punto nel racconto di quel tragitto al centro delle indagini degli inquirenti.
Sono loro che contestano a Veronica Panarello profonde incongruenze: la più grave, il fatto di non aver lasciato il piccolo a scuola. Veronica ha sempre negato affermando aver portato Loris a poche decine di metri dalla scuola.

Pare che nel colloquio di oggi la donna abbia dato altre indicazioni sul percorso, con vie che non sarebbero state menzionate nella ricostruzione fatta nei giorni successivi all’omicidio.

E intanto un’altra questione rimane aperta.
Ed è quella del rapporto con il marito Davide. Alla trasmissione televisiva Mattino Cinque, l’avvocato Villardita ha dichiarato: “Veronica Panarello mi ha telefonato in studio dalla casa circondariale di Agrigento e mi ha manifestato la volontà di far sapere pubblicamente che non vuole più vedere il marito e che rifiuterà i futuri colloqui con lui. Vuole tagliare i ponti a seguito del comportamento di Davide all’ultimo incontro”.
Lo stesso Villardita fa sapere che Veronica: “Aspetta che il marito le chieda la separazione per una sorta di coerenza interna che ogni uomo deve avere”.