Quale futuro per la struttura dell’ex Tribunale di Modica?

3

Il Comitato pro Tribunale non molla. Ieri il presidente, l’avvocato Enzo Galazzo, gli altri componenti, gli esponenti dell’associazione Confronto, il presidente del Consiglio comunale Roberto Garaffa sono tornati a incontrarsi nella Sala Spadaro di Palazzo San Domenico.

“Una riunione – spiega il presidente Galazzo – finalizzata a stabilire se questo comitato deve insistere nella sua attività o trovare soluzioni alternative”. E a quanto pare, prevale l’intenzione di insistere sebbene ormai, a più di un anno dalla chiusura definitiva del Tribunale di Modica, la battaglia sia molto difficile per quanto limitata a far sì che il grande edificio del Palazzo di Giustizia resti inutilizzato. “Confermiamo l’attività del Comitato – spiega Galazzo, annunciando che venerdì mattina alle 10 al Comune di Modica ci sarà una conferenza stampa in cui verranno illustrati nel dettaglio i programmi per il futuro – e valutiamo di porre in essere a breve alcune iniziative operative molto importanti”.

Gli obiettivi, sono appunto gli stessi per cui il Comitato lotta da mesi: “Siamo consapevoli – precisa Galazzo – che è in vigore una legge che ha soppresso il Tribunale di Modica insieme ad altri Tribunali di Modica e al riguardo poco si può fare. Ma ci battiamo per porre fine al delitto economico, sociale, giudiziario che attiene al mancato utilizzo del nuovissimo edificio che fino a poco più di un anno fa ha ospitato gli uffici giudiziari. Riteniamo che sia utile e di buon senso che questa struttura venga utilizzata al servizio del Tribunale di Ragusa e non riusciamo a comprendere per quale motivo strutture inadeguate debbano essere utilizzate per ospitare tutti gli uffici e non debba esserlo una struttura come questa, che si trova a soli 14 chilometri da Ragusa, una distanza pari a quella che passa tra il centro di Ragusa e qualunque periferia, che sarebbe assolutamente insignificante in una qualunque città di medie dimensioni e non si capisce perché debba diventare un ostacolo qui, tanto più che le due città ora fanno parte dello stesso libero Consorzio”.

Anche dal punto di vista del presidente del Consiglio Garaffa, infatti, le istituzioni dovrebbero affrontare meglio la gestione e la distribuzione dei servizi integrati sul territorio.

Fonte [La Sicilia]