Disposta la chiusura del mercatino a Vittoria, l’ASCOM chiede il ritiro dell’ordinanza

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Non è certo una novità la condizione di degrado e sporcizia in cui, ogni sabato, viene lasciata l’area che ospita il mercatino settimanale di Vittoria. Un problema che il sindaco, Giuseppe Nicosia, ha ora deciso di risolvere. In maniera, però, un tantino drastica, almeno stando alle opinioni, in primis, dei diretti interessati, ossia i commercianti, e poi anche dell’ASCOM cittadina e del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Giovanni Moscato.

Nessuno nega che il problema ci sia e che vada affrontato, ma non con le modalità scelte dal primo cittadino che, con una ordinanza, ne ha disposto la chiusura per sabato 20 giugno. E’ la prima volta che viene adottato un provvedimento del genere per motivi simili.

“Ho avuto modo di constatare personalmente lo stato di degrado dell’ex campo di concentramento, subito dopo che gli ambulanti erano andati via” ha detto Nicosia. “A terra erano stati lasciati centinaia di sacchetti in plastica, che il vento ha trasportato fino alla Via Garibaldi e all’ingresso dell’Emaia. Non è tollerabile che chi opera all’interno del mercatino non senta l’esigenza, una volta smontata la propria bancarella, di fare pulizia, portando via cartoni e sacchetti; è una questione di civiltà sulla quale non sono disposto a chiudere un occhio. I commercianti che il sabato vengono al mercatino di Vittoria devono sapere che da ora in poi ci sarà tolleranza zero”.

“Il sindaco Nicosia sconosce il dialogo e impone diktat” replica Moscato che si dice “esterrefatto e stupito e parla di “chiusura punitiva“.

“A essere colpiti da una misura così indiscriminata – prosegue il consigliere comunale – sono tutti quei padri di famiglia che, nel bel mezzo di una crisi senza precedenti e con la concorrenza dei grandi centri commerciali e degli esercenti cinesi, lottano per portare un pezzo di pane a casa percorrendo chilometri su chilometri. E’ inaudito punire tutti indiscriminatamente senza alcuna verifica. Per le mancanze di pochi saranno colpiti tutti secondo il ‘codice Nicosia’. Un ‘codice’ che, però, funziona in modo bizzarro, perché spetterebbe proprio al Comune il compito di effettuare, con la polizia municipale, dei controlli che – evidentemente – non sono mai stati eseguiti”.

Intanto, nel pomeriggio, si è svolto un incontro tra il Presidente della Fiera Emaia, Salvatore Tolomeo, e quello della sezione dell’Ascom cittadina, Antonio Prelati, che intende concentrarsi su tre punti : la richiesta di ritiro dell’ordinanza, più controlli e soluzioni per chi non vuole sporcare. In particolare, Prelati ha chiesto il rinvio della chiusura di tre settimane (se non si troveranno, nel frattempo, altre soluzioni), la presenza della Polizia Municipale all’inizio e alla fine della mattinata di mercatino (non solo per la questione pulizia, ma anche per scongiurare la presenza di abusivi) e la sistemazione di scarrabili e contenitori per i rifiuti. 

“Abbiamo intenzione di prendere subito una posizione su questa vicenda perché, se la decisione di Nicosia è giusta nel merito, è assolutamente sbagliata nel metodo. Si tratta di un provvedimento troppo duro, che non tiene conto della soggettività degli ambulanti e che nasconde le mancanze dell’amministrazione in una vicenda che si protrae da anni. Come associazione – continua Prelati – abbiamo più volte dato dei suggerimenti e prospettato soluzioni, ma non siamo stati ascoltati. Di certo, prima di arrivare alla chiusura, sarebbe stato corretto avviare un tavolo di consultazione con le organizzazioni di categoria preposte”.