Scandalo Catania Calcio, tra gli arrestati c’è anche Gianluca Impellizzeri

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Impellizzeri

Il re Leone non ruggisce più. E non perché abbia perso parte della chioma che l’ha reso famoso nel calcio dilettantistico siciliano almeno quanto le sue straordinarie punizioni. Il Re Leone ha perso lo scettro nel momento in cui si sarebbe invischiato nella parte più sporca del pallone.

Gianluca Impellizzeri è tra i sette arrestati dell’indagine della Procura di Catania che ha scoperto le carte (truccate) al presidente del Catania, Nino Pulvirenti, al suo braccio destro, l’emblematico Pablo Cosentino, e al Direttore Sportivo Daniele Delli Carri.

Gianluca Impellizzeri, fedele al suo ruolo di prima star in campo, anche questa volta avrebbe avuto un incarico di fondamentale importanza. Secondo l’accusa sarebbe stato lui a trovare materialmente i soldi che servivano per acquistare le cinque partite incriminate che sono valse la salvezza ai rosso azzurri. Un “merito” che lo stesso ex numero 10 del Modica si cuce addosso come una medaglia durante una telefonata intercettata: “Se non ci pensavamo noi per queste cinque partite…eravamo retrocessi veramente…” dice Impellizzeri avanzando anche speranze di Playoff.

Impellizzeri, dopo il suo ritiro dal calcio, qualche anno fa, gestisce un’agenzia di scommesse online e attraverso questa attività sarebbe rientrato abbondantemente ad ogni partita degli esborsi fatti, 10 mila euro a calciatore, per aggiustare i risultati.

Da calciatore si fece conoscere con il Belpasso dei miracoli, presidente Nino Pulvirenti, allenatore Pino Rigoli. Vinse un torneo di eccellenza in volata sul Modica di Antonio Aurnia che si innamorò di lui e lo volle portare l’anno successivo nella Contea insieme al tecnico Rigoli e allo zoccolo duro di quel Belpasso. Corbino, Di Mauro e D’arrigo su tutti. A Modica ha vissuto gli anni migliori della sua carriera. Dal 2002 al 2005 ha vinto il torneo di Eccellenza riportando i rossoblù in serie D dopo 30 anni. Vince il titolo di capocannoniere nel 2003 e nel 2004. Le sue punizioni diventano calci di rigore per l’alta percentuale di realizzazione. Nel 2005 però Aurnia e l’allora DS Sorbo decidono di non puntare più su di lui preferendogli un altro grande vecchio come Nino Barraco e Carmelo Bonarrigo. Il Modica vince la serie D e torna tra i professionisti. Il Re Leone va a Palazzolo dove dimostra di non essere ancora finito rivincendo il titolo di capocannoniere in Eccellenza. Nel 2006 torna a Modica, appena radiato, da avversario con la maglia del Palazzolo e viene accolto dagli applausi dei tifosi che lo hanno sempre idolatrato. Finisce la carriera sempre da protagonista, come è sempre stata tutta la sua carriera. Com’è stato ancora una volta in questa triste storia.