Profumo di mare. Gli effetti benefici dell’acqua sul corpo e sulla psiche

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IL CHIARO

Il corpo umano è composto al 70% di acqua: questo è un dato conosciuto anche dai giovani studenti delle scuole elementari, grazie ai primi fondamenti di scienze.

Molti sanno anche che l’esperienza del vivere in un ambiente liquido è nota al nostro corpo fin dai nove mesi di gestazione: è il motivo per cui un neonato, immerso nell’acqua, attiva in automatico movimenti che lo riportano a galla, ritrovando sensazioni familiari che aveva abbandonato drasticamente al momento del parto.

D’altra parte, lo stesso neonato prende confidenza con l’acqua attraverso il bagnetto che, oltre ad una funzione igienica, assume anche una valenza significativa di scoperta del sé (che culminerà intorno ai 3 anni di vita) legata al conoscersi attraverso il toccare ed esplorare il proprio corpo e anche attraverso l’essere manipolato da chi lo accudisce. In tale maniera, l’acqua diventa strumento per conoscersi e farsi conoscere.

C’è poi l’aspetto simbolico dell’acqua: dai tempi antichi le varie civiltà hanno attribuito all’acqua una connotazione purificatrice dai peccati, di liberazione da influssi maligni o per allontanare malanni. Tale valenza viene simbolicamente richiamata tutt’oggi in molti riti religiosi (si pensi, ad esempio, al battesimo cattolico cristiano).

Persino la letteratura di ogni tempo è ricca di esempi in cui l’acqua simboleggia il ritorno alla purezza (un esempio per tutti, “I promessi sposi” con la “grandine di goccioloni radi e impetuosi” a rappresentare la salvezza dato chequell’acqua portava via il contagio”).

Molteplici, quindi, risultano i benefici che la salute trae dall’acqua marina: in generale essa attiva il sistema immunitario, velocizza il metabolismo, regola la temperatura corporea, migliora la respirazione e l’attività del sistema linfatico. Inoltre, è molto utile anche per le malattie cardio–vascolari, per la ritenzione idrica, nella prevenzione dell’invecchiamento della pelle ed è persino utilizzata nelle riabilitazioni post-traumatiche, ecc.

La cosa sorprendente, forse poco nota, è che nonostante già Ippocrate (470-365 a.C.) parli esplicitamente nei suoi scritti di medicina degli effetti benefici dell’acqua marina, in Europa, la cura attraverso l’acqua del mare, appare per la prima volta solo nel Novecento.

LO SCURO

L’immersione in acqua, come facilmente intuibile, toglie via il sudore, elimina le tracce dell’inquinamento e la sabbia, permette al corpo di rinfrescarsi e di contrastare la calura esterna. 

Molti sanno che l’esperienza del contatto con l’acqua in generale e, più nello specifico, con l’acqua di mare, si inscrive nella sfera del piacere percettivo, evocando, nella maggioranza dei casi, molteplici sensazioni di soddisfazione piena, rilassatezza, calma interiore, benessere già noti ai tempi dei fenici, degli egizi e dei greci.

Gli effetti benefici sul corpo e sulla psiche sono anche legati a tutto ciò che fa da sfondo all’elemento acqua, ovvero al clima estivo, al sole, alla sabbia e ai fanghi marini, laddove presenti.

Ma cosa accade veramente al corpo e alla psiche quando ci tuffiamo?

L’immersione del corpo in acqua determina, innanzitutto, una vera e propriarivoluzione percettiva”: si modifica la nozione di spazio, sia statico che cinestetico, i movimenti diventano più fluidi, il peso corporeo percepito diminuisce nettamente.

Più tecnicamente, gli effetti chiamati in causa sono:

– l’effetto idrostatico: per intenderci, quello del principio di Archimede per cui il nostro corpo riceve una spinta dal basso che gli permette di muoversi più liberamente e con minor sforzo;

– l’effetto miorilassante: il rilassamento muscolare favorisce anche una più fluida mobilitazione delle articolazioni e della colonna vertebrale, riattivando, a catena, il flusso sanguigno e migliorando la circolazione;

– l’effetto antalgico: che è legato in parte alla temperatura dell’acqua ed in parte all’effetto di “massaggio a sfioramento” indotto dall’azione della “risacca” dell’acqua sul corpo.

– l’effetto termico: l’acqua marina, generalmente fresca, ma non troppo fredda, né più calda del nostro corpo, regola la temperatura corporea e rigenera il corpo. L’azione termica è favorita negli ultimi anni dall’incremento delle temperature marine che, se da un punto di vista ambientale risulta parecchio preoccupante, sul versante psico-fisico favorisce un adeguato rilassamento muscolare.

Ma alle azioni meccaniche e termiche dell’acqua si sommano anche altri fattori:

– l’idea dominante di lentezza: la diversa percezione del tempo in acqua che favorisce la concentrazione su se stessi, sulle proprie percezioni e sui propri vissuti corporei ed emotivi;

– l’aumento del livello di energia e benessere: dovuto al maggiore afflusso di sangue per il restringimento dei vasi sanguigni il che consente di rinvigorire il corpo ed eliminare la sonnolenza;

– ancora, in acqua emerge l‘aspetto della giocosità e della sperimentazione, legata alla possibilità di compiere in acqua esperienze non eseguibili altrove e proprio per questo nuove e significative;

– c’è poi anche l’aspetto uditivo da chiamare in causa, legato alla ritmicità del mare: questo suono ritmico e ripetitivo, pertanto percepito come fonte di quiete, genera distensione e contribuisce a far allontanare la mente dai più fastidiosi rumori della quotidianità (clacson, vociare chiassoso, macchinari vari, ecc.). L’emergere di emozioni positive favorisce la produzione di endorfine nel nostro cervello, stimolando concentrazione, intuizione, memoria, creatività.

Il complesso di tutti questi elementi, insomma, determina la possibilità di potersi abbandonare “all’abbraccio marino”, di lasciarsi cullare dallo sciabordìo delle onde che, quindi, permette al nostro sistema immunitario di rinforzarsi e di poter, conseguentemente, lasciare andare via pensieri e preoccupazioni che sovrastano il ritmo consueto quotidiano: insomma, un toccasana per eliminare lo stress accumulato e per ripristinare il livello di ansia e il tono dell’umore.