Giuffrè: “Ho sentito l’affetto del sindaco e della città”. Digiacomo: “La donazione per Ragusa ci sarà”

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Giuseppe Digiacomo, presidente della IV Commissione parlamentare dell’Ars, che si occupa di Servizi sanitari, ha incontrato, insieme al deputato Orazio Ragusa, Pippo Giuffrè, il mecenate di origini ragusane e da mezzo secolo negli Stati Uniti, che – con l’associazione “Figli di Ragusa” di Brroklyn aveva deciso di donare due milioni di dollari all’Asp iblea.

Com’è noto, il benefattore, insieme al suo legale, l’avvocato Michele Sbezzi, ha atteso di essere ricevuto dal manager Aricò per oltre mezz’ora, poi ha deciso di andar via, facendo così sfumare la cospicua donazione. Ricucire lo strappo era la mission di Digiacomo, che – questo pomeriggio – si è intrattenuto a parlare con Giuffrè per un po’.

Il benefattore italo – americano domani rientrerà negli Stati Uniti. E dovrà parlare di quanto accaduto insieme agli altri membri dell’associazione per decidere il da farsi. La notizia, infatti, in tempi di informazione digitale, è arrivata Oltreoceano in un istante.

Ed è facile comprendere come non sia stata ben digerita. “Ho sentito l’affetto di tutta la città: il sindaco, i cittadini. Quanto accaduto cosa mi ha fatto malissimo. Ma ora non posso rimediare”. Ma in tanti si dicono certi che, in ogni caso, quella somma sarà donata al territorio ibleo. E’ lo stesso mecenate a essere ottimista: “Tornerò spero con buone notizie”.

E su Aricò: “Io non ho rancori. Se lo incontrerò gli darò la mano”. Dall’Asp, tuttavia, nessuna nota di scuse.

Nel tardo pomeriggio una nota da parte dell’onoervole Digiacomo: “Questo pomeriggio ho incontrato il signor Giuseppe Giuffrè, dopo lo spiacevole ‘incidente’ all’Asp di Ragusa: abbiamo avuto modo di parlare a lungo e ho avuto la possibilità di porgere, a nome della Sicilia, le scuse per quanto accaduto. Giuffrè ha confermato l’intenzione di procedere con l’importante donazione al servizio sanitario della città di Ragusa, che sarà formalizzata al suo ritorno negli Stati Uniti, tramite l’associazione ‘Ragusani in America’”.