Sesso con una ragazzina anche solo per un euro: quattro anziani di Scicli in carcere per violenza

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Sesso con una minore, arrestati 4 anziani

La Polizia di Stato ha catturato e condotto in carcere Giovanni Agolino, Angelo Carmelo Marante e Guglielmo Scivoletto, tutti e quattro sciclitani tra i 68 e i 73 anni, residenti nella frazione marinara di Donnalucata ad eccezione di Marante che oggi vive a Ragusa.

Gli investigatori della Squadra Mobile li hanno catturati in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Ragusa emesso lunedì, a seguito della decisione del ricorso presso la Corte di Cassazione dichiarato inammissibile. Dovranno così scontare in carcere la pena residua di tre anni e cinque mesi.

Ecco alcuni stralci del lungo comunicato della Polizia di Stato che ripercorre questa squallida storia di sesso, pagato qualche spicciolo, con una minorenne.

I FATTI

Nel lontano 2005 una delle più gravi, tristi e squallide vicende di Polizia Giudiziaria mai avvenute in Provincia di Ragusa, investiva la Squadra Mobile e l’Ufficio Minori della Divisione Anticrimine della Questura. Ad inizio estate del 2005 le cosiddette “voci di paese” arrivavano all’orecchio degli investigatori che, considerata la gravità, si davano subito da fare per verificare i fatti. Tutti parlavano di una bambina neanche quattordicenne che “andava” con uomini anziani a Donnalucata, frazione marinara di Scicli.

L’ufficio minori si dava subito da fare per identificare questa bambina, al fine di verificare se fosse in pericolo e nel contempo capire chi fossero gli uomini segnalati dai residenti indignati per quanto accadeva.

A seguito di una delicata e complessa attività d’indagine i poliziotti riuscivano a capire chi fosse la piccola interessata e constatavano che la stessa avesse una situazione familiare di forte disagio già seguita dai servizi sociali.

Al fine di verificare se effettivamente la piccola consumasse prestazioni sessuali con gli anziani del luogo, gli investigatori effettuavano un’attenta attività di osservazione della minore.

La piccola era solita camminare sul lungomare di Donnalucata dove erano stati segnalati gli adescamenti da parte di anziani, quindi i poliziotti si fingevano turisti con tanto di cartina in mano al fine di non farsi scoprire.

La scoperta è stata drammatica: la ragazzina era intenta a masturbare un anziano sessantenne, ora tra gli arrestati. Subito era scattato l’arresto per Gugliemo Scivoletto, mentre la minore era stata condotta in una struttura protetta.

Mentre l’uomo andava in carcere, la piccola veniva subito seguita dall’Ufficio Minori unitamente ad una psicologa per i fatti da lei subiti. Dall’ascolto della piccola, l’abilità degli investigatori fu quella di capire che effettivamente la minore fosse abituata a rapporti di questo tipo e che vivesse un enorme disagio psichico. Il lavoro più duro della Polizia di Stato è stato quello di far confidare la minore, di aiutarla a denunciare il proprio disagio, di far si che si potesse fidare degli adulti, di coloro che l’avrebbero aiutata.

Con un’enorme difficoltà i poliziotti riuscivano far confidare la piccola ed i racconti erano davvero di una gravità estrema, molto più pesanti di quanto già constatato in flagranza di reato nell’estate del 2005. Pian piano i racconti diventavano sempre più nitidi ed ogni parola detta dalla minore veniva analizzata dalla Squadra Mobile che andava ad individuare coloro che si erano approcciati a lei.

La piccola conosceva solo la macchina a loro in uso, il soprannome ed a volte nulla, solo una descrizione fisica sommaria. Con grande abilità e conoscenza del territorio, vennero impiegati proprio i poliziotti residenti nel paese che avevano modo di attingere più informazioni possibili e da li a poco tutti responsabili vennero individuati. La piccola intanto, sempre assistita dall’Ufficio Minori e da una psicologa, era stata collocata in un’idonea struttura e continuava a parlare e descrivere cosa facessero quegli uomini di lei.

La gravità dei fatti era quasi incredibile poiché era proprio la madre unitamente al nuovo compagno che la mandavano a “lavorare”, offrendola agli anziani del paese per pochi euro. Agghiacciante pensare che questa piccola venisse condotta in auto, tra le canne vicino al mare, nei garage, in abitazioni rurali, in campagna ed abusata in ogni modo.

Gli odierni soggetti catturati avevano rapporti di ogni tipo con la bimba, così come li aveva il patrigno che, non pago di ricavare del denaro dall’attività sessuale della minore, abusava esso stesso del suo corpo in assenza della madre, facendo apprezzamenti e comparazioni sulla bravura nel compiere gli atti sessuali rispetto alla mamma.

Il pagamento delle prestazioni sessuali consisteva in pochi euro, a volte uno ed i più generosi arrivavano a 10, ma spesso era solo un atto dovuto con promesse mai mantenute di comprare qualcosa.

Tutti sono stati condannati per il reato di violenza sessuale aggravata perché commessa su minore di 14 anni. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modica immediatamente richiese una misura cautelare in carcere che ottenne dal Giudice per le Indagini Preliminari. La misura cautelare all’epoca fu applicata oltre che per i 4 soggetti oggi tornati in carcere, anche ad altri uomini, alla madre della minore ed al patrigno.

La piccola fu affidata dai servizi sociali con l’avallo del Tribunale per i Minorenni ad una casa famiglia così come gli altri fratelli conviventi.

LA CATTURA

Le odierne catture riguardano solo coloro che hanno ritenuto di avanzare ricorso per Cassazione e non per tutti i soggetti coinvolti che hanno già terminato le varie fasi processuali. A seguito del provvedimento della Procura, la Polizia ha provveduto a organizzare gli arresti. I quattro sono stati seguiti: in tre erano a casa, un terzo si trovava in una casa di riposo. In questo caso la legge non prevede misura alternativa: sono stati condotti, nonostante l’età, in carcere.