La seconda vita del Ferrotel, ecco il centro polifunzionale per migranti e vittoriesi

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Un anno e mezzo circa di lavoro, due milioni di euro di finanziamenti del Ministero dell’Interno nella programmazione del Pon Sicurezza 2007-2013, e una lunga coda di polemiche.

Questa mattina, a Vittoria, è stato inaugurato il centro polifunzionale per i servizi ai migranti, realizzato nella vecchia sede Ferrotel di via Generale Diaz. Acquisita dal Comune nel 2004, la struttura è stata abbandonata per anni e adesso appare moderna e all’avanguardia. Il taglio del nastro è stato affidato al sottosegretario all’Interno, con delega all’Immigrazione, Domenico Manzione.

Queste le sue parole: “Mi auguro che la politica, soprattutto da parte di chi si occupa di immigrazione, smetta di soffiare sul fuoco della guerra tra poveri. Questi sono centri destinati all’integrazione, che è la vera sfida del futuro. Che senso ha salvare delle vite in mare se poi non si fa nulla per garantire loro un futuro dignitoso? Lo Stato – ha proseguito – si deve far carico di tutte le situazione di disagio, e questa struttura è significativa perché va proprio in questa direzione, aiutando senza distinzione di cittadinanza e proponendo un modello di integrazione reale”.

Al fianco di Manzione c’erano le massime autorità politiche, civili e militari: il Vescovo della Diocesi di Ragusa, Mons. Paolo Urso, che ha benedetto i nuovi locali, il Prefetto e il Questore di Ragusa, Annunziato Vardè e Giuseppe Gammino, il Prefetto Angelo Malandrino, vice capo vicario del dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno.

Vardè ha smentito l’allarme per la possibile creazione, nei pressi del centro, di una seconda Piazza Senia, noto ritrovo di extracomunitari a Vittoria con una situazione abbastanza delicata sul fronte della criminalità. “E’ esattamente il contrario – ha garantito – sia perché con questo centro puntiamo, anzi, a prevenire i problemi di sicurezza, sia perché anche i vittoriesi troveranno i servizi per loro. Qui si incontreranno italiani e persone che aspirano a permanere sul territorio dello Stato in modo legale, non per niente è il frutto di un progetto finanziato col PON Sicurezza”.

La struttura, che non è un centro residenziale e che offrirà anche servizi di orientamento al lavoro, da domani sarà aperta al pubblico tutti i giorni, tranne nel week end fino alle ore 19.

“Gestiremo tutto in house – ha spiegato il sindaco, Giuseppe Nicosia – e qui troveranno sistemazione gli uffici comunali dei servizi sociali e del centro donna, l’ufficio anagrafe e l’associazione per i diritti umani. Vi si terranno attività culturali e laboratori artistici, ci sarà un punto internet e si potrà richiedere assistenza sociale e psicologica. Così, ogni anno, risparmieremo 40mila euro di affitto di locali”.

Don Beniamino Sacco, parroco della chiesa Spirito Santo di Vittoria, ha posto l’accento sull’eccellenza di Vittoria nella sua scelta di accogliere i migranti: “Da venti anni – ha detto il sacerdote – lo facciamo con passione e anche in questo siamo stati pionieri”.

Non è mancata, però, una piccola protesta da parte del movimento Sorgi Vittoria che, con alcuni cartelloni, ha denunciato la troppa attenzione nei confronti dei migranti a discapito degli italiani.

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