“Austu capu ‘nviernu, jinnaru capu i stati”. Benvenuto solstizio d’inverno

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Austu capu i stati
Sunrise ad Angkor Wat

E’ scattato alle 5,48 di oggi. Non è un allarme, né una fastidiosa sveglia, ma il solstizio d’inverno. E’ il giorno più corto dell’anno. Una festa che viene celebrata sin dall’antichità, anche se ormai – in realtà – in pochi ormai si ricordano di questa data, forse troppo indaffarati per gli ultimi acquisti di Natale.

E così rischiamo di ‘cadere’ alla prima domanda.

Da oggi le giornate saranno sempre più corte? La risposta esatte è ‘no’, anzi. Da oggi le giornate iniziano a essere più lunghe, fino all’estate. Non erano certo esperti di divinità egizie, ma gli antichi siciliano ripetevano (e forse qualche nonna lo fa ancora) “austu capu ‘inviernu, jnnaru capu i stati”. C’azzeccavano, i nostri antenati, osservando proprio che a gennaio le giornate iniziando ad allungarsi, mentre nel pieno dell’estate avviene il processo inverso.

E’ il giorno più breve, ma anche il più freddo? No, almeno non necessariamente. Il gran freddo, di norma, arriva a una mese di distanza, a fine gennaio, nei cosiddetti giorni della merla.

Il prossimo solstizio? Sarà quello d’estate. Appuntamento per le 22,34 del 20 giugno.