Il saluto a Franco Ruta. Il figlio: “Dai veri maestri non si copia, si può solo imparare”

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L'ultimo saluto a Franco Ruta

“Modica ha un nome nel mondo anche grazie a lui. Non lo dimentichiamo mai”. Le parole di padre Antonello neo parroco della chiesa di San Pietro, hanno espresso il sentimento di tutti. Migliaia di persone sono venute da tutta la Sicilia per dare un saluto a Franco Ruta, titolare dell’Antica dolceria Bonajuto, scomparso nella notte tra sabato e domenica per un infarto.

Foto Simone Aprile
Foto Simone Aprile

Già alle 8 del mattino c’era chi lo attendeva davanti la sua ‘bottega’, ai piedi del quartiere Cartellone. Quando la bara è stata portata lì, un lungo applauso ha salutato il suo ultimo ingresso in quella fabbrica del cioccolato che ha reso la sua attività, e Modica con essa, famosa in tutto il mondo.

Poi la processione fino in chiesa.

La scelta delle letture non è stata casuale, ma accuratamente pensata con gli amici di Franco.

La prima lettura dal Libro della Sapienza. Padre Antonello ha evidenziato i tratti della semplicità del carattere di Franco Ruta, tipica di quella persone che non hanno bisogno di fare tanto rumore. Bastava la sua passione per infiammare chiunque incontrasse, quella passione che ora rimane nel cuore di ciascuno che abbia avuto il privilegio di fare anche un piccolo pezzo di strada insieme a lui.

Poi il Vangelo, il brano delle Beatitudini. 

La principale dote, ha detto il frate, era quella di essere generoso con tutti, di parlare con tutti. Con sobrietà, la stessa con cui portava la propria testimonianza di fede nella vita e nei suoi valori. La sua capacità di vivere tra passato e futuro, cogliendo tutta la bellezza del presente.

Tanti i messaggi. I suoi dipendenti, per i quali lavorare con Franco Ruta è sempre stata una gioia intima. Un amico prima che un datore di lavoro. “Ci ha insegnato a lavorare con il sorriso”. 

Pure Giovanni Caccamo, impossibilitato a essere presente, ha mandato uno splendido contributo. Il testo di una canzone:

“Se tu fossi qui con me,

se potessi scegliere,

mai nessuno in questo mondo

ascolterà il mio pianto, sai con te ho saputo vivere.

Vai, mio cuore al vento vai,

Vai, il vento soffierà

sei, la luce nel mio tempo

il sole di un tramonto che un sorriso a tutti porterà.

Vai, scappa via malinconia

caldo fiore dell’inverno in una notte senza te

No, non ti dimenticherò

nell’antica Dolceria risuonerà una nuova melodia”.

Da cantare sulle note del brano che ha reso celebre il film ‘La vita è bella’, brano che è stato riproposto nel finale. 

E a termine della celebrazione è stato il figlio, Pierpaolo, a ringraziare tutti. 

“Mi avete detto tutti, abbracciandomi, adesso tocca a te. Io sono grato a mio padre per avermi preso a bottega quando ero piccolo. Non solo in senso materiale, ma nella bottega come luogo dell’anima. Dai veri maestri non si può copiare si può solo imparare”.