Faraone in tour negli Ospedali iblei. Ci porti almeno quattro sedie al ‘Civile’!

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Gli ospedali di Ragusa e Scicli, l’Istituto Zooprofilattico, l’Ordine dei Medici: saranno queste le tappe della visita che domani, sabato 4 marzo, il Sottosegretario alla Salute Davide Faraone compirà nella provincia iblea, visitando le strutture e incontrandone i vertici e il personale.

Alle 9 il Sottosegretario visiterà l’ospedale di Ragusa in piazza Caduti di Nassirya 1, mentre alle 10 sarà la volta del nuovo ospedale di Ragusa in Contrada Cisternazzi. Alle 11 si recherà alla sede dell’Istituto Zooprofilattico (piazzale Giovanni Nifosi, strada provinciale 10, chilometro 1.3 a Ragusa).

Faraone alle 13 visiterà l’ospedale Busacca di Scicli, in via Ospedale 25, mentre alle 15.15 incontrerà l’Ordine dei Medici in via Guglielmo Nicastro 50 a Ragusa.

Fin qui la nota ufficiale. 

Ora la realtà, che forse Faraone non conoscerà mai, accolto con tutti gli onori riservati alle autorità. Glielo raccontiamo allora noi cos’accade, ad esempio, al Pronto soccorso dell’Ospedale civile, caro sottosegretario.

Una minuscola sala d’attesa che non basta mai ad accogliere i tanti pazienti in attesa e i loro accompagnatori. Vedi gente che si contorce dal dolore non riuscire manco a trovare quiete in un cantuccio perché le sedie non bastano. In sedia a rotelle c’è chi è costretto a stazionare nei corridoi.

“Sono stata otto ore in piedi accanto a mia figlia senza potermi sedere. Il motivo? Non c’era una sedia disponibile” – racconta una mamma. La figlia, dopo diverse ore d’attesa, ha finalmente trovato una sorta di lettuccio-barella in astanteria. La mamma le è rimasta accanto per ore, in piedi. Inutile fare il giro di stanze e reparti, le sedie sono merce introvabile al ‘Civile’. E le coperte? “Ne abbiamo approfittato che un paziente veniva spostato e ci siamo presi quella lì, era sporca ma meglio di niente”. Nel frattempo due suore anziane aspettano, poi una delle due viene messa in barella, la consorella, in piedi ad assisterla. 

Una donna ha probabilmente una colica, si contorce, chiede la clemenza di potersi sdraiare sulla barella a fianco di un’altra paziente.

Infermieri e medici fanno quello che possono. No, non è loro la colpa. Ci saranno quelli più o meno disponibili e gentili, ma loro fanno davvero quel che possono in una situazione di totale abbandono delle strutture pubbliche. 

Caro sottosegretario Faraone, venga pure a fare il suo tour pre-elettorale anche qui, ma almeno quattro sedie le porti. Le prenda magari da Ikea, passando per arrivare qui, ma quattro sedie ce le porti. 

A margine, scaramuccia con Digiacomo, che dichiara:

“I lavori al Giovanni Paolo II sono giunti ad un importante giro di boa e di questo siamo soddisfatti, ma è bene precisare che non consentiremo a nessuno di speculare sulla pelle dei cittadini. Non sarà dato modo a chi vuole approfittare della campagna elettorale per le regionali di farsi pubblicità con un fantomatico quanto inutile taglio del nastro da effettuare con i lavori ancora in corso. Se inaugurazione deve esserci, ci sarà quando il presidio sarà realmente e totalmente operativo: con i pazienti all’interno”.

La stoccata al ‘fedelissimo’ di Faraone in terra iblea, onorevole Nello Dipasquale?