Nasce a Modica un Osservatorio letterario al Palazzo degli Studi

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Riscoprire il passato per progettare il futuro. Con questo obiettivo nasce a Modica l’Osservatorio Letterario, e nasce all’interno del Palazzo degli Studi in un’aula che non a caso sarà dedicata a Raffaele Poidomani, colui che rappresenta il sincretismo letterario. Proprio lui che fu espulso dal Liceo Classico a seguito di un pamphlet l’Olimpo Liceale. E che lunedì 29 maggio in occasione dell’inaugurazione che si terrà alle 19 a Palazzo degli Studi ritornerà al Liceo grazie alla messa in scena dell’Olimpo Liceale.

Una nuova sfida che il Liceo “Galilei- Campailla” muove alla città e che parte dall’idea di un gruppo di docenti di lettere, Lucia Trombadore Epifania Digabriele e Rosalinda DiBenedetto, che rappresentano rispettivamente i tre indirizzi, Classico, Scientifico ed Artistico. “Grazie al protocollo d’intesa fatto con la Biblioteca Comunale di Modica e con altri partner importanti, ci spiega la professoressa Lucia Trombadore, si vuole portare al centro dello studio, della ricerca letteraria tutta l’opera compiuta dai letterati contemporanei viventi. Quelle persone modicane o viventi a Modica che fanno cultura e letteratura in particolare. Nel senso di produzione letteraria di alto livello. Oggi – continua la professoressa – si può essere difensori dell’identità culturale in molti modi, l’identità della ex Contea di Modica e’ un’identità stratificata, perché siamo caratterizzati da un sincretismo culturale, greci, romani, normanni, spagnoli, francesi, ebrei, arabi, da un’identità policroma. Quindi ciò che ci caratterizza e’ proprio questo non avere soltanto uno specifico ma una pluralità di compresenze. E così attraverso una mappatura degli attori locali abbiamo cercato di riflettere su ciò che appunto il territorio offre e ciò che invece può essere oggetto di attenzione da parte dei giovani.”

Con quale obiettivo nasce questo progetto?

“L’obiettivo è innanzitutto la riflessione sulla nostra identità: chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo nel terzo millennio? Un’identità che non può essere memorialistica, campanilistica, localistica né tanto meno può essere globalizzata nel senso di omologata”.

Chi volete coinvolgere?

“Innanzitutto vogliamo coinvolgere le giovani generazioni, perché i giovani devono sapere da dove hanno origine le loro radici. Per questo motivo il nostro emblema e’ un albero. L’albero dell’Eden inteso come albero della vita ma al tempo stesso della conoscenza. Quindi i giovani in partecipare e poi tutti coloro che in modo sostanziale e qualificato fanno cultura.