Un repertorio musicale basato sulle sigle dei cartoon. Conoscete la Kame Band?

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Una calda sera d’agosto, due amici che si dilettano con i loro strumenti musicali e un’idea: suonare insieme. È così che nell’estate del 2015 è nata la Kame Band. L’unico gruppo ragusano a portare sul palco i brani delle sigle dei cartoon degli anni ‘80 e ‘90.

Un’idea lanciata quasi per caso – ci racconta Giulia Sulsenti, la cantante del gruppo – che è stata subito accettata con entusiasmo. Io ancora non facevo parte della band, ma so che sul repertorio da proporre non vi furono dubbi. Era un modo per distinguersi! Del resto a chi non piacciono le sigle dei cartoni animati? Più difficile fu invece la selezione dei brani, tutti divertenti, ma soprattutto legati ai ricordi dell’infanzia di ognuno. Fare una cernita risultò davvero complicato”.

Ma una volta superato quello ‘scoglio’ bisognava trovare altre persone che condividessero la stessa passione per la musica, ma soprattutto che avessero un pizzico di follia, indispensabile per lanciarsi in un progetto così originale. Adesso sono sette i membri che compongono la Kame Band: Salvo di Raimondo (Chitarra e fondatore), Totò Godano (tastiere), Salvo Chessari (Basso), Giorgio Parrino (chitarra acustica e ritmica), Guido Cannizzaro (cantante), Gianni Pannuzzo (batterista) e come dicevamo, Giulia (cantante), unica ‘quota rosa’, la ‘Cristina D’Avena’ del gruppo, come lei stessa si definisce.

 

 

E tra una versione di ‘Oh – oh – oh – occhi di gatto’, un’esibizione sulle note della mai tramontata, e un tantino sfortunata ‘Lady Oscar’ o dell’eroico  ‘Ken il Guerriero’, la voglia di proporre qualcosa di allegro, divertente e anche nostalgico ha appassionato il pubblico che da  ben 12 anni segue la band nelle piazze, nei locali e nelle fiere della provincia. Molto gettonata la loro presenza soprattutto durante gli eventi dedicati al mondo dei comics e dei cosplayer.

I loro spettacoli, che a un pubblico neofita possono sembrare destinati ai bambini, sono invece rivolti agli adulti. In un mix che racchiude  l’evanescenza della magia, la dolcezza dell’infanzia e ovviamente il talento.

La bellezza di assistere a una nostra performance – conclude Giulia – è di poter, come per incanto, ritrovarsi piccini a intonare con un filo di voce o a cantare a squarciagola, le canzoni che ci preparavano alla visione del nostro cartone animato preferito. Un’attesa che queste sigle rendevano meravigliosa, e che proprio per questo sono canzoni che rimangono indelebili tra i ricordi“.