L’affascinate legame tra musica e cervello. A Modica un incontro con il prof. Montinaro

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Quale parte del nostro cervello accoglie ed elabora le note di una partitura musicale? Che cosa in realtà esse ci provocano e perché riescono a suscitarci una reazione emotiva spesso di grandissima portata? E cosa succede nella nostra mente dopo l’accordo finale, quando la musica tace?

L’affascinante legame tra musica e cervello, che affonda le origini nel mito e approda, ai giorni nostri, alle preziose e rivelatrici indagini delle neuroscienze, sarà oggetto della lezione che il professor Antonio Montinaro terrà a Modica il prossimo 11 aprile alle ore 18, ospite dell’Associazione Mozart Italia sede di Modica, alla Biblioteca comunale.

 

Neurochirurgo, già direttore dell’Unità operativa di Neurochirurgia dell’ospedale Fazzi di Lecce, Montinaro ha unito il suo lavoro alla passione per la musica. E a Modica, presentando i suoi libri pubblicati da Zecchini Editore – “Musica e Cervello” e “Melodie Ossesive” – guiderà il pubblico nell’esplorazione di questo legame millenario che le conoscenze del presente consentono di inquadrare consapevolmente da un lato proprio nell’ambito strettamente neuroscientifico, per scoprire ad esempio come il nostro cervello riceve la musica e come vi reagisce, dall’altro nell’ambito della musicoterapia, con una rigorosa documentazione scientifica a supporto.

 

Se è vero, come i neuroscienziati e i neuropsciologi sono pronti a dimostrare, che gli esseri umani sono di fatto “creature musicali” e che il nostro è a tutti gli effetti un “cervello musicale” – Montinaro cita provocatoriamente l’impressionante somiglianza tra uno spartito di Bach e l’immagine dello schema della corteccia cerebrale – particolarmente interessante si rivela proprio l’aspetto terapeutico, riguardo “l’utilizzazione della musica nel trattamento delle condizioni patologiche in cui la comunicazione verbale si rivela insufficiente”.  Basterà citare, a tal proposito, il celebre “Effetto Mozart, dato che, come ricorda sempre Montinaro nei suoi libri, “proprio la musica di Mozart è stata finora quella maggiormente utilizzata sia nelle sperimentazioni sul rapporto musica-cervello sia nella musicoterapia, e pare che con essa si ottengano i migliori e più costanti risultati nello sviluppo della capacità cognitive”.

 

Il resto, lo si potrà scoprire partecipando all’appuntamento dell’11 aprile.

Come credo di AMI, dal suo inizio di attività – dichiara la presidente Anna Maria Spoto – è un compito dovuto quello di approfondire ed essere consapevoli di tutti i meccanismi che ci permettono di godere degli influssi straordinari della Musica. Sotto ogni aspetto. Il Professor Antonio Montinaro ce li svelerà per mezzo della sua profonda conoscenza scientifica e musicale”.