Grande festa anche a Ragusa per i 65 anni dell’Anffas

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Ieri pomeriggio, in un gremito auditorium San Vincenzo Ferreri, a Ibla, Anffas Ragusa ha celebrato il 65esimo compleanno dell’associazione a livello nazionale, con un’Anffas day che sarà a lungo ricordato per i messaggi positivi che ha saputo trasmettere ai presenti. Nell’ambito della XVI giornata nazionale della disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo, l’Anffas Ragusa ha organizzato uno speciale momento di confronto, chiamando a raccolta tutti i soggetti che, ciascuno per il proprio ruolo, si adoperano a sostegno dei componenti dell’associazione. Sotto il claim “Le parole giuste”, sono stati sviluppati numerosi ragionamenti, moderati da Giuseppe Petriglieri, animatore socioculturale dell’associazione, e da Chiara Scrofani, psicologa dell’Anffas Ragusa, che hanno puntato a evidenziare la necessità di evitare le discriminazioni, anche semplicemente nel linguaggio, nei confronti delle persone con disabilità. Che, appunto, è stato detto, sono persone come tutte le altre e che, in quanto tali, hanno bisogno di sentirsi tutelate nella propria dignità. Dopo il saluto del presidente di Anffas onlus Ragusa, Francesco Brugaletta, gli interventi di Agostina Alabiso, in rappresentanza del prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, del vicario generale della Diocesi di Ragusa, mons. Roberto Asta, che ha portato i saluti del vescovo, mons. Giuseppe La Placa, ma anche di Patrizia Toro che è intervenuta per il Libero consorzio portando i saluti del commissario straordinario Salvatore Piazza, sono serviti a chiarire quanto elevata sia l’attenzione delle istituzioni. Come ha fatto anche il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, che, durante il suo intervento in collegamento streaming con l’Anffas a Roma, con i saluti del presidente nazionale Roberto Speziale, ha avuto modo di precisare come quella dell’associazione, in città, sia una grande famiglia di cui tutti si sentono parte. Lo testimonia anche la consegna degli attestati del corso “Operatore specializzato nel turismo accessibile” a cura dell’assessore alla Cultura Clorinda Arezzo e del delegato alle Politiche giovanili Simone Digrandi del Comune di Ragusa. Un momento di grande intensità come anche la visione del video “Ciao, che sei?” che, trasmesso pure questo in diretta streaming nazionale, ha visto per protagonisti attori con disabilità dell’Anffas onlus Ragusa i quali hanno saputo interpretare con molta ironia il lavoro curato da Nando e Giosè Chessari che ha saputo ironizzare, e molto, sui problemi con cui le persone con disabilità si scontrano giorno dopo giorno. Un video molto apprezzato per i contenuti profondi e per il senso di leggerezza con cui gli stessi sono stati trattati. Di transizione inclusiva dei servizi alla persona letta alla luce della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ha parlato il consulente legale dell’Anffas onlus Ragusa, Francesco Marcellino, mentre ricca di spunti è stata la tavola rotonda a cui hanno partecipato Giovanna Di Falco, direttore Csr, Giovanni Brafa della cooperativa sociale Esistere, Agnese Alberghina di Così come sei onlus, Giovanni Arestia vicepresidente dell’Unione italiana ciechi Ragusa e Francesco Arrabito, presidente Ens Ragusa. Assieme a loro anche l’autorappresentante Serena Amato. Un altro momento ricco di suggestione quello dell’esibizione del coro “Altre note” dell’Anffas onlus Ragusa guidato dalla maestra Concetta Bocchieri. I ragazzi sono riusciti a trasmettere al pubblico presente tutta la loro passione. Infine, Giada Ragusa, referente Slow food Ragusa, ha parlato de “Le parole di Slow food: buono, pulito e giusto per tutti”. A chiudere il concerto della band “Non solo medici per Anffas” che ha sfoderato il meglio del proprio repertorio. Ultimo appuntamento della giornata, l’apericena curata dallo staff dell’Antico convento con gli allievi dell’alberghiero Principi Grimaldi di Modica e con le persone con disabilità dell’Anffas onlus Ragusa. “Che dire – afferma la direttrice di Anffas onlus Ragusa, Salvina Cilia – grazie a tutti per la riuscita di un momento straordinario a cui tenevamo moltissimo. Grazie ai nostri ragazzi, così come anche ai nostri operatori, grazie a chi ha partecipato e a chi ci vuole bene. Abbiamo dimostrato, ancora una volta, che l’unione fa la forza e che ci consente di superare anche gli ostacoli più impervi”.