Omicidio Russo, Ventura: “L’ho ucciso per dissapori personali”

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Nessuna questione di droga o situazioni legati ad ambienti malavitosi. Alla base dell’omicidio consumato martedì sera a Vittoria, in via Colle d’Oro, ci sarebbero solo dissidi personali fra l’omicida e la vittima. 

Nel corso dell’interrogatorio svoltosi stamattina in carcere, Alex Ventura, 29 anni, omicida reo confesso di Giovanni Russo avrebbe risposto alle domande del Giudice per le Indagini Preliminari, davanti al suo legale Matteo Anzalone. Ha ammesso i fatti e ne ha spiegato la dinamica, raccontando la sua versione:  Ventura ha raccontato che lui e Russo, un paio di mesi fa, avevano avuto un diverbio culminato con un’aggressione da parte di Russo ai suoi danni. La sera dell’omicidio i due si sarebbero incrociati casualmente mentre Russo andava a casa di una terza persona che abita poco distante da Ventura. Temendo per la sua famiglia, dopo un battibecco fra i due, Ventura avrebbe preso il fucile e avrebbe sparato due colpi mentre Russo si trovava sull’uscio di casa di questa terza persona. Poi sarebbe fuggito.  Due testimoni, uno oculare e l’altro che avrebbe parzialmente assistito alla scena, avrebbero confermato il racconto di Ventura.

Il difensore ha chiesto che non venisse convalidato il fermo dato che, a suo dire, il pericolo di fuga non sussiste.

Il P.M. contesta l’aggravante della premeditazione, mentre secondo l’avvocato Anzalone questa non sussiste. Il Gip si è riservato di decidere.