Bene confiscato alla mafia, l’assessore Facello: “Fatto nuovo bando

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“Il 7 marzo del 2023 è stato consegnato al comune di Modica un immobile confiscato alla mafia. È il risultato di una forte sinergia tra l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), la prefettura di Ragusa e il comune di Modica. Si tratta di una villetta in ottimo stato sita nella zona balneare di Marina di Modica che nei progetti dell’amministrazione comunale doveva essere utilizzata per ospitare un centro antiviolenza, con annesso alloggio temporaneo per le vittime, previo bando di assegnazione. Ma a distanza di un anno e mezzo circa, l’immobile risulta essere chiuso e abbandonato”. Lo denuncia il coordinatore di Sud chiama Nord, Giovanni Cavallo, che si chiede “perché l’immobile è ancora chiuso? A che punto è il bando? Restituire alla comunità un immobile confiscato alla criminalità e destinarlo a centro antiviolenza con annesso alloggio temporaneo per le donne vittime di violenza -conclude Cavallo – oltre al messaggio forte alla criminalità organizzata, sarebbe una manifesta sensibilità verso un fenomeno che ha assunto una dimensione insostenibile nonché motivo di orgoglio per l’intera comunità modicana. L’auspicio è che l’amministrazione si attivi in tempi brevi, con i fatti e non a parole, affinché questo bene venga comunque destinato ad una funzione di pubblico interesse”.

A spiegare nel dettaglio la questione, l’assessore alle Politiche sociali, Chiara Facello: “Quando ci siamo insediati questo immobile era stato già dato al Comune quando c’era il commissario straordinario; il bene era stato dato ad una associazione che si occupa di contrasto alla violenza donne ma non era stato fatto alcun bando di assegnazione. Quando ci siamo insediati abbiamo ritenuto di fare il bando ed è andato deserto. A quel punto, insieme con la Prefettura, abbiamo pensato che fosse stato importante sensibilizzare ed informare il territorio e dal momento che la delibera prevedeva che fosse adibito ad attività contro violenza sulle donne, abbiamo contattato le realtà che si occupano di questo. Nel territorio di Modica c’è Ipso facto che è uno sportello antiviolenza. La legge 22 del 1986 che norma i servizi sociali prevede tre tipologie di struttura e l’immobile di Marina di Modica, non trovandosi in centro abitato non rispondeva a quelli che erano i criteri della 22 per poi poterlo accreditare come centro antiviolenza. Quindi il rischio era che il bene venisse assegnato e che poi non venisse accreditato come tale. A quel punto abbiamo pensato di rifare il bando di gara che è diventato di co-progettazione: per noi era importante che questo bene fosse adibito anche alla presa in carico delle donne vittime di violenza ma non solo. Il bando è stato fatto, questa volta le domande sono arrivate, e si sta insediando la commissione di valutazione. Già a partire dalla prossima settimana la commissione molto probabilmente potrà cominciare i lavori delle varie domande che sono pervenute, quindi stiamo andando avanti”.