“Fly and drive”, ovvero prendi la Jeep e scappa

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Avevano messo in piedi un’organizzazione per truffare banche, finanziarie e concessionarie d’auto e moto e secondo la Polizia stradale di Ragusa e di Catania erano già riusciti a mettere su un giro di 360 mila euro.

Dieci catanesi sono stati arrestati e attualmente tre di loro si trovano in carcere, mentre gli altri sono stati posti ai domiciliari. 

 

L’indagine, condotta dalla Polizia Stradale di Ragusa, aveva preso avvio nel settembre del 2011, dopo che alcuni componenti della banda, fingendosi piloti ed assistenti di volo di una compagnia aerea e presentando falsa documentazione, avevano acquistato presso una concessionaria ragusana una Jeep del valore di 43 mila euro, attivando un  finanziamento, e dopo pochi giorni l’avevano rivenduta.

Successivamente altri “soci”, presentatisi come colleghi dei primi acquirenti, hanno acquistato presso la stessa concessionaria altre auto (due Jeep, un Freemont).

 

Il meccanismo con cui operava la banda era sempre lo stesso.

Veniva individuato l’esercizio commerciale presso il quale sarebbe stato effettuato l’acquisto del veicolo, il cui prezzo veniva corrisposto in parte in contante e in parte tramite finanziamento. Uno dei componenti dell’organizzazione, richiedeva il finanziamento utilizzando buste paga false e talvolta ne venivano pagate le prime rate al fine di non destare sospetti. Il veicolo veniva poi rivenduto nel giro di pochi giorni a un prezzo sensibilmente inferiore al valore di mercato. Il ricavato veniva poi suddiviso tra il componente della banda che aveva prestato la propria presenza fisica ed i propri estremi anagrafici alterati e gli altri indagati.

 

Gli indagati utilizzavano falsi documenti, false identità e soprannomi durante le intercettazioni, ma grazie ai documenti acquisiti e ai pedinamenti condotti dal personale della Polizia stradale, si è giunti alla fine ad identificare tutti i componenti dell’associazione.

Durante l’indagine è stato accertato che diversi mezzi di lusso erano già stati acquistati e rivenduti a terzi (una moto Bmw, una Mercedes, una Jeep) ed altri stavano per essere acquistati (due Jeep, un Freemont, due Fiat 500 ed una Panda).

Inoltre, uno degli arrestati aveva avviato un’attività commerciale a Catania ed attivato un conto corrente bancario, con falsi documenti, solo per ottenere un POS per poter poi utilizzare indebitamente 11 carte di credito di persone che ne avevano subito il furto o smarrimento.