Giallo al Comune: “spariscono” 2,2 milioni di euro dal fondo per i debiti

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Dove sono finiti i 2,2 milioni di euro che sembrano “spariti” dal totale dei 40 trasferiti al Comune dalla Cassa Depositi e Prestiti per il pagamento dei debiti? Com’è possibile che, a fronte di un saldo ipotetico di 9,4 milioni ancora da spendere, ce ne siano in cassa solo 7,2? A chiedere spiegazioni al responsabile del settore finanziario del Comune è il Collegio dei revisori dei conti, che ha inviato la comunicazione per conoscenza anche a tutti i consiglieri comunali. L’allerta non è da poco, tenuto conto che quei soldi hanno una destinazione vincolata, come previsto dal D.l. 35/2013, e servono solo ed esclusivamente a saldare i fornitori che hanno presentato fatture al Comune entro il 31 dicembre 2012. Lo stesso assessore al Bilancio Enzo Giannone è particolarmente preoccupato per l’incongruenza rilevata e dichiara: “Stiamo facendo tutte le verifiche e una prima ricostruzione sembra suggerire che qualcosa di strano sia successo nei primi giorni dello scorso giugno, proprio all’arrivo della prima tranche del prestito, pari a circa 20 milioni. La nostra amministrazione non si era ancora insediata, ma pare che trascorse qualche settimana prima di trasferire il prestito su un conto vincolato, come previsto dalla legge, e quindi per un certo periodo quei soldi transitarono sui conti ordinari. È nostra intenzione fare piena luce su questo caso ed indicare, solo quando saremo certi di come stanno le cose, eventuali responsabilità”.
Nella nota dei revisori dei conti, viene fuori che da giugno a dicembre 2013 sono stati spesi 30,8 milioni di euro per il saldo dei creditori, cifra coerente con il flusso dei mandati informatici a valere sul conto vincolato. Ma dall’estratto conto risulta appunto un saldo di 7,2 milioni di euro, e non di 9,4 come dovrebbe risultare dalla semplice sottrazione tra 40,2 milioni (l’intero importo del prestito) e 30,8 milioni (la parte già spesa). I revisori chiedono quindi un’immediata spiegazione sull’accaduto, oltre che di procedere alla immediata estinzione di tutti i debiti, utilizzando per intero l’anticipazione di liquidità.
Sul caso si alzano già le voci dell’opposizione: “E’ un fatto gravissimo – dichiara il consigliere Tato Cavallino -, che necessita di urgenti chiarimenti in consiglio da parte del sindaco che ci deve spiegare se queste somme sono state utilizzate per spese correnti, promozionali, turistiche ed altro senza rispettare quanto la legge impone in merito all’uso dell’anticipazione di liquidità. Peraltro dev’essere spiegato dettagliatamente come sono stati utilizzati i 30 milioni di euro già spesi”.

[Fonte: La Sicilia]