Elezione Europee 2014: i sondaggi segreti e una domanda aperta

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Dopo avervi proposto le opinioni di due direttori sul diritto/dovere di (non) voto di domenica 25, Ragusah24.it vi fa una domanda semplice e chiara: andrete o no a votare domenica 25?
Per rispondere, basta un clic. Su questo sondaggio (che non ha né vuole avere valenza demoscopica o politica)…

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Nel frattempo, circolano soprattutto on line (anche se non dovrebbero, a causa del black out stabilito dall’Authority), i sondaggi elettorali sull’esito del voto del 25 maggio. Sotto forma di corse di cavalli o come pseudo elezioni al Concistoro europeo.

Come fa per esempio Youtrend.it. Che, agli sgoccioli di un’importante campagna elettorale, riepiloga così l’appassionante sfida per la conquista seggio europeo:

Secondo i presagi che ci sono stati riferiti, il cardinale «rottamatore» di Firenze (così detto per aver preso il posto di decano del Consiglio al collega pisano, qualche mese fa) potrebbe dormire sonni relativamente tranquilli: le assemblee eucaristiche in piazza degli ultimi giorni gli avrebbero dato la spinta necessaria per sfondare la soglia psicologica dei 30 voti, attestandosi all’onorevole quota di 32 porporati (quasi 7 in più del bonario monsignore di Piacenza, 1 in meno del massimo storico fatto registrare al Conclave generale del 2008).

Nulla da fare per l’esuberante camerlengo di Genova, apparso qualche sera fa sugli schermi televisivi di tutta la nazione, che riuscirebbe sì a confermarsi ai livelli dello scorso Conclave, con un più che dignitoso totale di 26 voti, ma non riuscirebbe a impensierire l’ambiziosissimo rivale.

La terza piazza sarebbe appannaggio dell’appannato (ma sempre arzillo) prelato pelato di Monza e Brianza, anch’egli attivissimo in televisione negli ultimi tempi, e però condizionato nell’attività pastorale dalla sospensione a divinis comminatagli la scorsa estate. Con il sostegno di 18 vescovi e 5 diaconi, potrebbe comunque dirsi relativamente soddisfatto, anche se al di sotto della soglia da molti considerata minima di 20 vescovi.

Alle spalle dei tre porporati maggiori, scalpitano le truppe del brioso cappellano di Milano, come sempre sospinto dal voto delle parrocchie del Nord Italia, che potrebbe contare sul consenso di 6vescovi – uno dei risultati migliori per la sua componente ecclesiale, se escludiamo il periodo 2008-2010 -.

Non brillantissimo il risultato dell’arcivescovo di Agrigento, ormai da un anno abbondante a capo degli Affari interni presso la Curia romana, che nonostante il tandem con il fascinoso parigrado bolognese supererebbe di poco lo sbarramento che vale la scomunica (fissato a 4 voti) assestandosi a 4 vescovi e 5 diaconi.

Poco sotto alla soglia, e quindi a forte rischio di non poter inviare alcun delegato presso l’arcivescovado di Bruxelles e Strasburgo, starebbero due altri contendenti minori: il pope greco ortodosso Alexis (3 vescovi e 5 diaconi) e la pur in ascesa Congregazione dei Fratelli guidata da sorella Giorgina (anch’essa a 3 e 5).

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