A Ragusa, il terzo terzo vicepresidente del Consiglio in meno di un anno

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“Mi impegnerò a svolgere questo ruolo con responsabilità ed equità, ma dagli scranni della maggioranza rimarrò combattiva e guerriera come sempre”.
Queste le parole del terzo vicepresidente del consiglio che, in meno di un anno, è stato eletto al consiglio comunale di Ragusa. Dopo i dimissionari Serena Tumino e Giorgio Licitra (quest’ultimo dimessosi anche dal ruolo di consigliere e a inizio seduta sostituito dal primo dei non eletti nella lista del Movimento cinque stelle, Maurizio Porsenna), l’Aula designa Zaara Federico.

Nome attorno al quale non si è registrato il pieno consenso, nemmeno all’interno della stessa maggioranza. Solamente 16 i voti ottenuti, contro i 10 che in modo compatto hanno indicato Angelo Laporta di Territorio, proposto da Giorgio Mirabella per conto di tutta l’opposizione. Si astiene Carmelo Ialacqua, poiché entrambe le candidature (“Un giudizio” ha sottolineato “non sulle persone ma sul modo di interpretare il ruolo”) non collimano con lo spirito di pacatezza e pieno rispetto dell’aula che il consigliere di Movimento città ritiene fondamentali per ricoprire la carica di vicepresidente. Dall’urna escono anche una scheda nulla, astensione rivendicata dal presidente Giovanni Iacono in quanto imparziale, e una con il nome Leggio.

“Pare che la maggioranza scricchioli” hanno commentato i consiglieri di opposizione prima di congratularsi con il neo-vicepresidente “sottolineando la non unanimità della maggioranza ed inoltre lamentando l’ennesima occasione persa per non aver voluto eleggere Laporta come segno di apertura e distensione in consiglio”.

Probabilmente questi malumori all’interno dei Cinque Stelle hanno dettato le prolungate riunioni di gruppo che hanno interrotto più volte e per parecchio tempo l’intera seduta, a partire dall’apertura dei lavori fissata alle ore 16 e che, proprio per la scelta dei pentastellati si è dovuta slittare di un ora per mancanza del numero legale.
Una condotta che si è ripetuta nel corso dei lavori, tanto che l’elezione del vicepresidente si è svolta intorno alle ore 20 e la discussione dell’atto previsto all’ordine del giorno, ovvero l’approvazione del Programma triennale delle opere pubbliche, si è aperta solamente intorno le 21, giusto il tempo per i consiglieri Maurizio Tumino e Giuseppe Lo Destro di sollevare due pregiudiziali in base all’articolo 128 della Legge Regionale n.12 del 12 luglio 2011 (Disciplina dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Recepimento del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163).

Secondo la norma recitata dai due consiglieri di opposizione, l‘atto portato in aula dalla Giunta Piccitto non era completo. Mancavano infatti una cartografia su scala adeguata sulla quale sono individuate tutte le opere previste oltre all’indicazione dei beni immobili pubblici che possono essere oggetto di diretta alienazione.
Dopo l’ennesima prolungata riunione dei consiglieri a Cinque stelle, si è deciso all’unanimità di rimandare la discussione del Programma propedeutico al Bilancio di previsione il tempo necessario per gli uffici comunali di completare il carteggio previsto dalla legge.