Liberi Consorzi: a Modica Abbate trova i voti per il Val di Noto

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Si vanno avvicinando le posizioni di una parte della maggioranza e di una parte dell’opposizione sulla questione dei Liberi Consorzi: in seguito a una serie di incontri informali che si sono susseguiti dopo la seduta del Consiglio comunale di mercoledì scorso, ieri mattina si è tenuta una prima conferenza dei capigruppo per valutare formalmente le proposte in campo e un’altra si terrà oggi alle 18.00, un’ora prima del nuovo Consiglio.

La proposta più accreditata sembrerebbe essere sostanzialmente quella avanzata in origine dal Pd: tentare in prima battuta la via del Consorzio del Val di Noto, ma prevedere sin d’ora anche un “piano B”, qualora soprattutto l’indisponibilità dei Comuni del comprensorio dovesse risultare un ostacolo insormontabile. Sebbene riformulata dai consiglieri di maggioranza, che preferirebbero mantenere generica l’indicazione della via alternativa, senza dunque specificare che essa potrebbe o forse semplicemente dovrebbe essere quella di tornare a discutere con Ragusa e i Comuni della ex provincia, questa mozione potrebbe trovare una più larga condivisione.
Anche i consiglieri Rizza e Scucces, che erano firmatari di una terza mozione, potrebbero trovare la via di una possibile convergenza, soprattutto se l’ipotesi della riapertura dei contatti con Ragusa potesse essere infine esplicitata nel testo.

Il presidente Roberto Garaffa ha avanzato in conferenza dei capigruppo una ulteriore proposta, ovvero quella di non menzionare l’elenco dei Comuni da coinvolgere, limitando il riferimento ad un più generico “Val di Noto”, dal quale Ragusa potrebbe non essere esclusa: “Questa soluzione aprirebbe di fatto la possibilità di un’esplorazione che sarebbe davvero a 360 gradi e sarebbe la base per una mozione che potrebbe diventare unanime, mettendo anche me nella condizione di votarla, tanto più che sarebbe coerente con l’esito del Consiglio comunale aperto, da cui erano emerse ben tre soluzioni possibili”, ha spiegato Garaffa.

Restano invece della loro idea i consiglieri D’Antona, Cavallino, Colombo, Ruffino e Gugliotta, che dopo la conferenza dei capigruppo hanno addirittura rivolto un appello agli altri colleghi di opposizione: “Li invitiamo, a riflettere, prima di fornire i numeri occorrenti alla proposta del sindaco, sul fatto che l’ostinazione dell’Amministrazione e della sua maggioranza verso quello che sembra un salto nel buio si stia traducendo in fallimento ed in un totale e dannoso isolamento della nostra città dai comuni con i quali si sono condivisi anni di esperienze”.

GELO TRA UDC E “ABBATIANI”. MA PER LA VERIFICA SI TEMPOREGGIA
La buona riuscita del proposito che ha preso il nome di “libero Consorzio del Val di Noto”, anche a prescindere dal voto di stasera sulle mozioni che altro non sono se non ancora semplici atti di indirizzo a cui dovrà seguire la concretizzazione delle trattative con gli altri Comuni interessati, potrebbe a questo punto essere strettamente legata anche all’esito della crisi all’interno della maggioranza: tra i punti che il coordinatore cittadino dell’Udc Giuseppe Rizzone ha messo al centro della verifica questo appare difatti tra i principali.
In realtà, però, sebbene il malumore nei rapporti interni alla coalizione serpeggi ormai da settimane, sembra che tra gli “abbatiani” non si avverta l’urgenza di affrontare e concludere questa verifica richiesta dall’Udc, che anzi tende ad essere minimizzata e a non produrre effetti concreti né sull’operato della Giunta né su quello del Consiglio.
I capigruppo delle altre due liste che compongono la maggioranza, Andrea Caruso e Piero Covato, hanno dato all’Udc la disponibilità per un incontro che potrebbe tenersi già questa settimana. Ma Caruso è molto chiaro nel giudicare “strumentali” alcune delle accuse mosse: “Sembra quasi che cerchino un modo per sfilarsi. Sanno benissimo che le critiche che abbiamo mosso nei confronti del presidente Garaffa sono state rivolte a lui personalmente e non a lui in quanto esponente dell’Udc. Abbiamo più volte detto, infatti, che questo presidente non riesce a ricoprire il suo ruolo in modo imparziale e anzi se ne serve per fare politica attiva. Per il resto l’Udc è stato coinvolto in tutte le decisioni e i suoi assessori e consiglieri sono sempre stati partecipi e hanno contribuito a determinare la politica dell’amministrazione e le decisioni della maggioranza”.

[Fonte: La Sicilia]