L’allegato C, i licenziamenti e qualche sciocchezza: bagarre al Consiglio di Ragusa

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Il vicepresidente del consiglio comunale chiude la seduta ispettiva senza entrare nel merito delle interrogazioni poiché l’intera opposizione esce dall’aula rendendo impossibile, mancando tutti i firmatari, la discussione dei quesiti all’ordine del giorno.

Questa la dura reazione della minoranza alle scelte del presidente Giovanni Iacono di non sospendere la seduta e del sindaco Federico Piccitto di non intervenire in aula come richiesto. Il nocciolo della questione è rappresentato dalla presenza a Palazzo dell’Aquila dei tredici lavoratori della ditta Busso che, secondo il bando di gara relativo al Capitolato speciale d’appalto per i servizi d’igiene ambientale predisposto dall’Amministrazione e a breve espletato, rischierebbero il licenziamento. Persone che, a detta di alcuni esponenti del Movimento cinque stelle, sarebbero state convocate ad hoc per dirottare l’andamento dei lavori.

L’argomento era già stato portato in aula dal consigliere Sonia Migliore, la quale aveva annunciato anche una interrogazione in merito. “Dai tre allegati presenti negli atti della gara di appalto” ha spiegato la Migliore “si deduce che sono 138 i lavoratori che verranno impiegati full time (allegato A), 37 i lavoratori che si intendono impiegare part time (allegato B) e sono 13 i lavoratori che saranno licenziati (allegato C). Un bando illegittimo” ha tuonato il consigliere UdC “e fortemente lesivo degli interessi dei lavoratori perché esclude espressamente l’assunzione del personale elencato nell’allegato C”.

Anche Mario Chiavola di Megafono durissimo nei confronti dell’Amministrazione e molto insistente nel chiedere l’interruzione della seduta per essere ricevuti dal primo cittadino oppure la convocazione immediata di una conferenza dei Capigruppo che ascoltasse i lavoratori coinvolti. Richieste negate in aula, anche se un movimento indicativo dei lavoratori ha lasciato intendere che qualcosa stava avvenendo. Venuti a sapere che il sindaco Piccitto stava ricevendo una delegazione di dipendenti senza includere i consiglieri che ne avevano fatto richiesta, molti della minoranza hanno chiesto a gran voce una sospensione rifiutando di riprendere i lavori prima di capire cosa stesse accadendo.

Il clima già teso si è infuocato quando gli stessi lavoratori hanno riferito alcune frasi del primo cittadino poco rispettose nei confronti del consiglio comunale. Secondo gli interlocutori, Piccitto, sottolineando la volontà di non ritirare il bando in questione, avrebbe ammesso di non aver intenzione di presentarsi in consiglio per non dover ascoltare le “sciocchezze” di alcuni consiglieri, in particolare da quanto riferito, di Sonia Migliore. Una leggerezza non certo adatta al ruolo di sindaco.

“Un fatto gravissimo” hanno affermato i consiglieri Chiavola, Migliore, Lo Destro, Mirabella, Morando e Tumino, rientrati in aula. “Rappresentiamo la città e questa assise in modo unanime dovrebbe insorgere a simili frasi”. L’unico rappresentante della Giunta, l’assessore ai Servizi sociali Flavio Brafa, ha sottolineato che “l’Amministrazione ha certamente a cuore il lavoro delle tredici unità presenti in aula ma sicuramente nessun atto è stato fatto in maniera illegale e con poca trasparenza. Chiunque avesse dubbi li può esprimere in maniera ufficiale attraverso la Procura. Noi abbiamo la coscienza pulita”. Dichiarazione non accettata dalla minoranza. “Capisco l’imbarazzo dell’assessore Brafa” ha replicato Maurizio Tuminoil sindaco si trincera dietro una scrivania, snobba la pubblica assise e lei è stato lasciato solo. Una difesa di ufficio ma il compito dell’Amministrazione è dare risposte compiute ai cittadini”.

La protesta dei 13 lavoratori della ditta Busso non si arresta e domani pomeriggio, nel corso dell’ulteriore seduta del consiglio comunale, si ripresenteranno a Palazzo dell’Aquila per chiedere con maggiore determinazione risposte adeguate.