Incatenati in Aula. I netturbini al Comune di Ragusa non mollano

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Non si placa la protesta dei dipendenti della ditta Busso che, accanto ai consiglieri comunali delle opposizioni Lo Destro, Migliore, Tumino, Marino e Laporta, stamane hanno occupato l’aula consiliare.

Inutile il tentativo del presidente del consiglio Giovanni Iacono che intorno a mezzogiorno ha tentato di riportare la situazione alla normalità informando l’aula che il sindaco, essendo impegnato in altri contesti, avrebbe incontrato tutte le rappresentanza sindacali coinvolte nella questione del servizio raccolta rifiuti nel primo pomeriggio, presso i locali comunali di contrada Mugno.

Invito non raccolto dai dipendenti, alcuni incatenati come il consigliere Lo Destro, che per bocca del segretario provinciale della Fp-Cgil Giovanni Lattuca hanno informato di non avere nessuna intenzione di spostarsi per incontrare il sindaco insieme ad altre sigle sindacali ma di pretendere l’intervento del primo cittadino in aula.
Toni che si sono alzati quando il presidente Iacono, prendendo atto della risposta e sospendendo definitivamente i lavori, è stato investito dalle urla dei cittadini in protesta che accusavano lui, come del resto l’Amministrazione e la maggioranza dei Cinque stelle, di nascondersi e di non volere dare risposte.

Lattuca ha più volte illustrato i motivi che, a suo avviso come del resto ad avviso dei consiglieri di opposizione presenti, rendono il bando di gara Igiene ambientale illegittimo.
Al di là delle questioni attorno al passaggio dei dipendenti alla futura ditta che potrebbe aggiudicarsi il nuovo bando, si parla di evidenti incongruenze sugli obiettivi da raggiungere e le stime sul parco mezzi richiesto.
Un bando che per soli sei mesi non darebbe nessuna possibilità ad una ditta sana di poter trarre profitto e quindi di rientrare dei soldi investiti.

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Un dibattito senza contraddittorio, vista l’assenza di qualsiasi esponente della Giunta o della maggioranza in Consiglio. Nessuno, a quanto pare, ha a cuore di difendere l’atto del sindaco. “Vogliamo solamente che Piccitto venga qua ad assicurare questi dipendenti ed i cittadini che si sta procedendo nella legalità” hanno ribadito gli occupanti “e che assicuri che non ci saranno ricorsi, onerosi tra l’altro per le casse comunali. Altrimenti che sia pronto a dimettersi“.
“In quel caso” ha concluso Maurizio Tumino “accetterei il guanto di sfida e, nel caso non arrivasse nessun riscontro alle nostre segnalazioni, potrei essere pronto io a dimettermi».