Mondiali 2014: Italia contro Uruguay, quel che c’è da sapere

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“O dentro o fuori”. “Come una finale“. “O noi o loro”.
Mai come per Italia-Uruguay, la retorica calcistica è stata, legittimamente, così epica e ultimativa.
Dopo la brillante vittoria sull’Inghilterra e dopo l’imbarazzante sconfitta contro la Costa Rica, oggi è l’ultima fermata per gli Azzurri, nel “girone della morte” (così era stato etichettato il raggruppamento azzurro).

IL DISCORSO ALLA NAZIONE DI PRANDELLI
L’Italia di ci arriva a giocandosi il suo destino Mondiale contro gli uruguaiani del maestro Tabarez e la loro garra (termine che indica quell’orgoglio guerriero che caratterizza le imprese, soprattutto sportive, del popolo uruguagio).
Frastornata dalla brutta figura di Recife e stremata dal caldo, alla nazionale di Prandelli serve una scossa, oltre che i gol di Balotelli e Immobile e le illuminazioni di Pirlo.
Proprio per dare la carica (come se ce ne fosse bisogno…), il CT Azzurro ha tenuto un vero “discorso alla nazione”, anzi alla nazionale, per fare appello all’orgoglio patrio. Dopo la partita “epica” contro l’Inghilterra e quella imbarazzante col Costarica, il CT, alla “vigilia più importante della carriera”, gonfia il petto e veste panni da Vittorio Pozzo che a suoi giocatori in ritiro faceva cantare “Il Piave mormorava…” per motivarli alla vittoria.
Il commissario tecnico di oggi dà alla sua squadra un motivo in più per affrontare l’Uruguay in una sfida decisiva, da qualificazione o fallimento. “Questa volta contano le motivazioni e l’Uruguay ha un senso patriottico che noi non abbiamo. Ricordiamoci che giochiamo per l’Italia“.

L’ITALIA PASSA SE…
I toni alti servono per ricordare a che punto siamo, come nazionale, in Brasile. Giocatori, dirigenti e tifosi sanno bene che per arrivare fino in fondo si può anche non vincere e superare il girone in maniera turbolenta (e all’Italia è capitato spesso). Gli Azzurri vogliono vincere contro l’Uruguay, e tutti se lo augurano. Però se le cose non dovessero andare per il verso giusto, tutti pronti con il pallottoliere a fare i conti. E allora meglio capire come funziona il regolamento e fare il punto.
Per esempio, è importante sapere che in caso di arrivo a pari punti, non valgono gli scontri diretti, ma i gol fatti e subiti. Lo stabilisce il regolamento della Fifa: il primo criterio di selezione è la differenza reti. In caso di ulteriore parità si considerano nell’ordine: maggior numero di reti segnate, maggior numero di punti nello scontro diretto, migliore differenza reti nello scontro diretto, maggior numero di gol segnati nello scontro diretto, sorteggio.

Ora, nel Gruppo D, la classifica recita: Costa Rica 6 punti (già qualificata con una differenza reti +3); Italia 3 punti (0); Uruguay 3 punti (-1); Inghilterra 0 punti (-2).
E allora, i calcoli sono presto fatti: se l’Italia dovesse pareggiare contro l’Uruguay, si qualificherebbe come seconda, con qualsiasi punteggio, in virtù della migliore differenza reti rispetto alla squadra sudamericana. Ma gli Azzurri potrebbero qualificarsi come primi del girone se battessero l’Uruguay per 3 a 0, mentre la Costa Rica dovrebbe perdere con l’Inghilterra (cosa difficile, ma non impossibile).

LA FORMAZIONE
Per cercare di fermare Cavani (detto “el Matador”) e “el Pistolero” Suarez (che ieri ha stuzzicato non poco gli uomini della nostra difesa, definendola “carente”), i due fenomeni della nazionale di Tabarez, Cesare Prandelli ha pensato di mettere in campo il trio difensivo juventino: Barzagli-Bonucci (al suo esordio mondiale)-Chiellini, a protezione di un Buffon ormai completamente recuperato. Sugli esterni: Darmian e il ristabilito De Sciglio avranno molto campo da coprire. A centrocampo, dopo la non felicissima prestazione di Thiago Motta contro la Costa Rica, torna Marco Verratti, che affiancherà Pirlo e Marchisio nel terzetto centrale. Ed ecco, finalmente, in attacco a fianco di Mario Balotelli, Ciro Immobile, il miglior marcatore dell’ultima serie A (appena acquistato dal Borussia Dortmund), straripante in amichevole col Fluminense ma non impiegato nella disfatta con la Costa Rica.
Giochiamo insomma con il 3-5-2 tanto caro alla Juventus campione d’Italia (oltre che al Parma e al Torino). Questa la (molto probabile, quasi certa) formazione:
Buffon – Barzagli, Bonucci, Chiellini – De Sciglio, Verratti, Pirlo, Marchisio, Darmian – Immobile, Balotelli.

L’ARBITRO RODRIGUEZ: UN PO’ PRETE UN PO’ DRACULA
Un “vampiro” che ama leggere la Bibbia. Si chiama Marco Antonio Moreno Rodriguez, è messicano e ha 40 anni. Lui è l’arbitro scelto dalla Fifa per dirigere Italia-Uruguay. Soprannominato “Dracula” per i capelli nerissimi pettinati all’indietro, irrigiditi da abbondanti dosi di gel (e per la somiglianza con il personaggio di una serie tv), Moreno Rodriguez è nato a Città del Messico.
Di professione è insegnante di educazione fisica, ma svolge anche il servizio di prete protestante. È considerato un arbitro molto severo, lesto ad estrarre cartellini gialli e rossi. Il tempo libero, oltre che alle sacre scritture, lo dedica ad ascoltare musica, nuotare e pedalare (ha praticato anche il biathlon). Di recente ha completato un corso da allenatore e gira il Messico tenendo conferenze ai minori sui percoli della droga. Si dedica anche al recupero dei detenuti. Internazionale dal 2000, è alla terza presenza in un campionato del mondo, dopo Germania 2006 (dove era l’arbitro più giovane) e Sudafrica 2010.

IL METEO a NATAL
A differenza di lunedì 23, a Natal non piove più a dirotto: il cielo rimane però coperto e gli acquazzoni hanno lasciato in eredità un’aria ben fresca, tutt’altra cosa rispetto all’afa assassina di Manaus e Recife. Per l’orario della partita sono previsti 28° e sole, ma senza troppa certezza.

COSA SUCCEDE OGGI
Alle 18:00 – ora italiana – si giocano Italia-Uruguay, a Natal, e, contemporaneamente a Belo Horizonte, Costa Rica-Inghilterra.
La Costa Rica è prima in classifica, già qualificata. Mentre l’Inghilterra è ultima, già eliminata.