Calcio e finanza a Modica. Bellia si sfoga: “Quei 24 maledetti giorni di gestione”

61
Modica calcio sempre meno rossobù

Sono giorni difficili per il Modica Calcio e per il suo numero uno, Pietro Bellia. Lo scandalo dell’inchiesta della Guardia di Finanza sui presunti illeciti amministrativi ha travolto come un ciclone la società rossoblù.
Dal 2009 al 2012 la magistratura ha contestato a Riccardo Radenza, Piero Cundari e Pietro Bellia, i tre ultimi presidenti del sodalizio della Contea, l’evasione delle imposte sui redditi.

In particolare Radenza, che fu presidente del club dal 23 giugno 2009 al 31 agosto 2011, avrebbe evaso 106.374 euro; Cundari, presidente dal 2 novembre 2011 al 28 novembre 2013,165.182 euro; mentre a carico della nuova dirigenza viene contestata un’evasione di 48.391 euro, per il periodo che va dal 7 dicembre 2013 al 31 dicembre 2013. 24 giorni dunque, 24 giorni “neri” che hanno trascinato in questa inchiesta Pietro Bellia, l’unico, insieme a Sebastiano Failla, che in quei giorni fece qualcosa per salvare le sorti del Modica.

È ancora scolpito nella memoria quel sabato mattina di inizio dicembre quando il gruppetto di coraggiosi modicani andò fino a Lentini per rilevare una società il cui destino era quello di scomparire da lì a poche ore.
Oggi, a 8 mesi di distanza, questo duro colpo personale per Bellia che sta trascorrendo la propria estate con la spada di Damocle sulla testa per qualcosa di cui non si sente minimamente responsabile: “Dal 7 dicembre 2013 al 31 dicembre 2013 avrei dovuto rendicontare l’Iva del 2012 di Cundari. Purtroppo non sono stato in grado di presentare la documentazione richiesta perché la stessa era già sottosequestro per mano della GdF. Ho dovuto aspettare il mese di febbraio per avere tutto l’incartamento, e parliamo di circa 50 carpette”.

Pare di capire che il suo coinvolgimento è un discorso puramente formale, per soli 24 giorni di gestione. Chiunque avesse fatto questa “pazzia” di rilevare la squadra oggi si troverebbe nella sua posizione.
Esattamente. Ci tengo a spiegare la mia posizione. Io sono assolutamente estraneo alla vicenda, sono indagato perché mi è stato impedito di presentare la documentazione perché già sotto sequestro. Cosa dovevo fare? Dovevo andare in caserma e farmi consegnare le carpette? Quando andammo a Lentini, quella famosa mattina, Cundari stesso ci aveva negato la documentazione perché tutto era già stato sequestrato. Vi assicuro che nel 2012 sono girate cifre ragguardevoli con operazioni poco chiare. Di più non posso dire perché c’è la magistratura che sta indagando”.

Immaginiamo che in questi giorni non ci siano stati contatti tra di lei e il suo predecessore
Non ci penso minimamente. L’ultima volta che abbiamo parlato è stata l’anno scorso. Non voglio avere niente a che fare con un personaggio che ha scritto le pagine più nere della storia del calcio a Modica sotto ogni punto di vista, sportivo, gestionale, manageriale”.

Questa inchiesta può influire sullo svolgimento della stagione agonistica?
Stanno provando a distruggere un giocattolo che era perfetto. Noi siamo una società che viviamo di sponsorizzazione, non sono un presidente mecenate che ha le risorse per affrontare da solo il campionato. Grazie al buon lavoro svolto da tutta la dirigenza, anche nel ricucire rapporti con il tessuto cittadino, logorati se non distrutti dalla precedente gestione, eravamo riusciti a coinvolgere un buon numero di sponsor, riuscendo ad allestire una squadra altamente competitiva. Negli ultimi giorni purtroppo alcuni di loro hanno cambiato idea e ci hanno rimandato a quando tutto sarà finito. Ma ci tengo a fare sapere a tutti i tifosi e chi ci vuole male che noi non molleremo e che sfogheremo sul campo tutta la nostra rabbia. Andiamo a vincere questo campionato e poi ne riparliamo a fine stagione”.

Come si sente Pietro Bellia in questi giorni?
Potete immaginarlo. Essere accusati e sbattuti sui giornali senza aver commesso il minimo reato è terribile. Hanno anche sequestrato il mio conto corrente personale, tutto ciò è assurdo. Nessuno si è mai degnato di parlarmi, di chiedermi qualcosa. Non mi è stata data neanche la possibilità di spiegare la mia posizione. Per me e la mia famiglia sono giorni terribili, ma non rimpiango di aver fatto questa scelta e se tornassi indietro rifarei tutto per il bene di Modica e del Modica calcio”.