Chirurgia al Busacca: “Se questo è un reparto”, dice Repubblica

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La vicenda della chiusura del padiglione I di Chirurgia all’ospedale Busacca di Scicli viene ricostruita così, in un articolo dettagliato e duro, dalle pagine del quotidiano La Repubblica.

Eccone un brano:


…si entrava in sala operatoria attraverso il giardino e se qualcosa andava storto, il paziente doveva essere trasferito in un’altra struttura perché non c’era Rianimazione. È quello che è emerso dalle indagini incrociate dell’Asp e della procura di Ragusa sull’unità operativa di Chirurgia dell’ospedale Busacca di Scicli: un reparto al centro della bufera dopo la morte di un anziano di 64 anni e al quale il neo-manager Maurizio Aricò ha posto i sigilli in via cautelativa.

I dieci posti letto sono stati chiusi e tutta l’attività è stata spostata all’ospedale di Modica, mentre a Scicli rimarrà solo l’ambulatorio. Una scelta che segue a una perizia pesantissima della procura di Ragusa che non solo ha alzato il velo sulle condizioni strutturali dell’ospedale ma ha sollevato dubbi sull’attività dell’intera équipe chirurgica composta dal primario e tre medici. Prima di decidere se portare a giudizio o meno il personale sanitario e parasanitario, il gip ha disposto una perizia che ha rivelato che “il padiglione I del presidio ospedaliero, in atto, presenta caratteristiche tecniche che non consentono lo svolgimento di attività di chirurgia” e, inoltre, l’unità operativa di Chirurgia allocata nel padiglione I “allo stato attuale non è in grado di garantire gli standard di sicurezza e assistenza”.
Nel documento, come confermano dall’Asp, si fa cenno anche alle carenze assistenziali degli operatori sanitari.

Tutto nasce dalla morte, nei primi mesi del 2013, di un uomo di 64 anni, cardiopatico grave, operato per un’ernia ipermagna e morto dopo dieci giorni dall’intervento nell’ospedale senza Rianimazione. Un episodio segnalato all’ex commissario dell’Asp di Ragusa Angelo Aliquò che ha subito disposto una serie di ispezioni dalle quali sarebbe emerso di tutto.
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Sulla chiusura del padiglione di chirurgia, è intervenuta anche la Senatrice sciclitana, Venerina Padua (PD), che, prima di ogni cosa, anche per averne avuto testimonianza diretta, si sente di rivolgere un attestato di stima all’indirizzo dei medici e degli operatori della struttura. “Sono professionisti seri e apprezzati” continua la senatrice Padua “e, seppur in presenza di una indagine della magistratura, che per il momento ha prodotto una consulenza tecnica mentre non c’è stato alcun pronunciamento in attesa delle controdeduzioni, attendiamo l’evoluzione delle successive fasi per comprendere meglio i contorni della delicata vicenda.
Sono da rispettare, altresì, le scelte del direttore generale Maurizio Aricò che si è visto costretto ad operare un provvedimento impopolare ma è anche comprensibile la preoccupazione della collettività sciclitana che, in questi ultimi anni, ha dovuto fare i conti con ridimensionamenti e accorpamenti. Per cui, se gli sciclitani si sentono trascurati dalle politiche sanitarie, anche alla luce di quanto è accaduto, hanno tutte le ragioni per esserlo. Per quanto mi riguarda, considerato che emerge forte la necessità non solo di vederci chiaro ma anche di trovare, il più possibile rapidamente, delle risposte che ci consentano di ripristinare lo status quo, annuncio sin da ora che chiederò un incontro con il manager per verificare in maniera ancora più approfondita le sue ragioni”.