Piccitto ha deciso: si fa il piano regolatore delle spiagge di Ragusa

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randello comitato spiaggia libera

Il sindaco Federico Piccitto lo aveva assicurato quando scoppiò il “Caso Randello”.
Gli uffici stanno lavorando per la redazione del piano di utilizzo del demanio marittimo, piano che il Comune di Ragusa nei fatti non ha in quanto lo strumento approvato nel 2009 dal Consiglio comunale non è stato approvato dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente.

Il motivo? Il Comune aveva avviato la procedura Vas, per la valutazione ambientale strategica, ma non ha portato a compimento l’iter che prevedeva la presentazione del rapporto ambientale necessario per ottenere la certificazione di valutazione di impatto ambientale. Un piano, quindi, rimasto “lettera morta” e che ora verrà rivisto per la definitiva approvazione. Una rivisitazione che sarà complessiva e su tanti punti, come ad esempio la tutela di alcune aree Sic.

In questo senso verranno ripresi i numerosi documenti presentati da enti e associazioni come osservazioni al piano del 2009. Il consiglio comunale, allora, bocciò ad esempio le dettagliate osservazioni di Legambiente: c’erano diversi rilievi su aree come quella di Randello che oggi tutti, invece, vogliono preservare. Compresi consiglieri comunali che nel 2009 diedero il via libera al piano (che su Randello prevede ben due stabilimenti) e che oggi cavalcano la protesta contro ombrelloni e lettini del Donnafugata resort.

Nel 2012, in area Sic, ossia sito di interesse comunitario, nella zona di Branco Piccolo era stata data una concessione per uno stabilimento, ma in quel caso non ci furono levate di scudi pubbliche. Ora, però, l’amministrazione vuole rivedere tutto il piano, e su questo gli uffici sono già al lavoro.
È stata pubblicata in questi giorni una determina per l’individuazione del professionista che dovrà curare la stesura del Rapporto ambientale e dovrà occuparsi della procedura di incidenza ambientale. Uno studio fondamentale per la definitiva realizzazione del piano, in quanto consegnerà agli uffici una “mappa”delle spiagge iblee con le aree di maggiore interesse naturalistico da tutelare. Sulla base di questa “mappa” si potranno poi individuare luoghi e modalità in cui eventualmente rilasciare concessioni per strutture a servizio dei bagnanti.
Il piano diventerà, quindi, il piano regolatore delle spiagge.

Tornando alla questione del cosiddetto “caso Randello”, il Comune di Ragusa – com’è noto – ha dato un diniego alla richiesta di concessione edilizia. Diniego che confluirà nel procedimento del Suap avviato sulla base della richiesta avanzata dal Donnafugata resort. Il “no” alla concessione edilizia, nei fatti, dovrebbe rendere impossibile un accoglimento del progetto presentato dall’azienda che, eventualmente, potrà fare ricorso al Tar.