Migranti a Pozzallo, ora l’emergenza è per gli assistenti del Cpsa

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Cpa Pozzallo

Si rischia grosso sull’accoglienza e l’assistenza ai migranti a Pozzallo: i servizi potrebbero essere a rischio, dato che da oggi il personale della cooperativa San Domenico Savio che opera al Centro Primo Soccorso e Accoglienza è ufficialmente in stato di agitazione.

La Cgil ha contestualmente chiesto un incontro urgente al sindaco Luigi Ammatuna e al Prefetto di Ragusa Annunziato Vardè, con questa dichiarazione: “La F.P. Cgil riunitasi in assemblea con i lavoratori del CPSA, del servizio assistenza alle persone, ha valutato la situazione che si è venuta a creare molto critica. I motivi sono legati alla mancata proroga dell’appalto del sevizio assistenza, scaduto il 31 agosto, cosa peraltro prevista nel bando di affidamento del servizio. In considerazione delle gravi conseguenze che ne possono derivare, quali la possibile perdita del posto di lavoro, o òa riduzione dello stesso, gli operatori hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e contestualmente chiedono un incontro urgente con le parti. Nella piattaforma rivendicativa vertenza si chiede l’immediata proroga dell’appalto per i due mesi previsti nel capitolato“.
“Sin da ora ribadiamo” ha commentato a margine Angelo Tabbì della F.P.Cgil di Ragusa “che nel nuovo bando, oltre alle clausole sociali atte a salvaguardare la continuità del lavoro del personale attualmente presente, vengano anche garantiti gli standard di personale adeguati per la sicurezza dei lavoratori” .

L’incontro sarà utile anche per discutere la questione della rivisitazione della convenzione tra Prefettura di Ragusa e il Comune di Pozzallo per la gestione dell’assistenza degl’immigrati.
È proprio di questi giorni, infatti, la polemica relativa al fatto che il Comune di Pozzallo non riceverà più dalla Prefettura 80 euro al giorno per ogni migrante, ma 35 .
La proposta della nuova convenzione è stata fatta dalla Prefettura al comune per l’accoglienza degli extracomunitari. Ma Luigi Ammatuna non intende sottoscriverla. “Assicurare una vita dignitosa a queste persone”  dice Ammatuna: “costa. E 80 euro non sono tanti se si pensa che servono per il loro vestiario, il cibo, il personale medico e sanitario a disposizione 24 ore su 24 nel caso in cui dovesse succedere qualcosa”.
Peraltro, incassata questa risposta dal Comune di Pozzallo, la prefettura di Ragusa ha deciso di fare un bando per i servizi che coinvolgerà aziende private.

Per il momento, comunque, nonostante gli ultimi due sbarchi, il centro di prima accoglienza di Pozzallo non viene utilizzato: gli ultimi 410 arrivati sono stati alloggiati direttamente nella masseria Don Pietro di Comiso. Una struttura, però, non propriamente idonea, dato che pare che 30 persone si siano già allontanate.
Molti sono in fase di trasferimento a Siracusa e Agrigento. “Ma fino a quando non verrà firmata la convenzione” ha detto il prefetto Annunziato Vardè “non utilizzerò il Cpsa di Pozzallo“.