Il 28 di settembre è passato e (anche) la rivoluzione dei Consorzi è fallita

0

Il tempo è scaduto e a non essere riuscito a concluder nulla, dopo tanti annunci roboanti, non è solo Ignazio Abbate. Se il sindaco di Modica non è riuscito a mettere insieme le “teste” del Val di Noto per convincerle della bontà dei suoi progetti sul Libero Consorzio, più in alto di lui il presidente della Regione Rosario Crocetta non è riuscito a utilizzare i sei mesi di tempo che lui stesso si era dato per far passare la riforma delle province dalle parole ai fatti, predisponendo i decreti attuativi per l’effettiva trasformazione degli enti territoriali.

E ora che il 28 settembre è passato senza che la rivoluzione (anche questa!) sia avvenuta, all’Ars i deputati si muovono per far saltare i piani del Governatore proprio su quella che era stata una delle sue promesse-bandiera, nonché uno dei temi su cui aveva rischiato di far arrivare la Sicilia – con un ddl già approvato all’Ars che ha avviato i commissariamenti delle Province (in scadenza il 31 ottobre) e istituito, ma solo sulla carta, i Liberi consorzi e le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina – in anticipo rispetto al resto d’Italia: a quanto pare ora si è rassegnato a riportarla in ritardo.
Tutto potrebbe risolversi in una grande perdita di tempo, sotto l’azione congiunta di ben due nuovi ddl proposti dai deputati, con un fronte oltremodo trasversale, tutti orientati al recepimento della legge nazionale Delrio, che di fatto non cancella le Province ma abolisce l’elezione diretta di presidenti e consigli prevedendo soltanto elezioni di secondo grado tra i consiglieri comunali, senza alcun gettone di presenza.

I primi a chiederlo sono stati gli esponenti dell’opposizione, con in testa Forza Italia, che peraltro sta lavorando per presentare la mozione di sfiducia al Governatore. Ma adesso non solo il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone dell’Udc annuncia la presentazione nella prossima conferenza dei capigruppo di una norma, ma anche un pezzo consistente della maggioranza – a cominciare da quelli di Articolo 4 di Lino Leanza ma anche dai cuperliani del Pd guidati da Antonello Cracolici, si dice contrario alla riforma Crocetta.

In quest’ottica, dunque, anche per gli enti locali si potrebbero riaprire i giochi. E mentre i sindaci del Val di Noto sono tornati a incontrarsi in occasione di un convegno organizzato sabato scorso a Pozzallo, servito a poco più che a ribadire le proprie lagnanze sull’inconsistenza della riforma, il Libero Consorzio di Ragusa sembra lavorare più concretamente per l’originario progetto di estendere i confini della vecchia provincia: il presidente del consiglio comunale Giovanni Iacono ha infatti annunciato che il Comune di Licodia Eubea sarebbe disponibile ad aderire, portando da 12 a 13 il numero dei Comuni iblei.