Dovete scegliere l’Università? Ecco quelle che garantiscono carriere migliori

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Se vi laureerete alla Luiss Guido Carli, quando comincerete a lavorare magari non guadagnerete molto – qualcosa come 37 mila euro l’anno – ma è probabile che la vostra sarà una bella carriera, da chiudere con uno stipendio tra i 110 e i 120 mila euro l’anno.

Se invece vi laureerete a Palermo (e avrete poi la fortuna di trovare un lavoro), può darsi che comincerete guadagnando anche qualcosa come 29 o 30 mila euro l’anno, ma probabilmente alla fine non potrete sperare di guadagnare più di 65 mila euro l’anno.
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Le differenze – in alcuni casi abissali – tra Nord e Sud ma anche tra la formazione negli atenei pubblici e quelli privati, emergono da un’indagine di JobPricing, l’Osservatorio sulle retribuzioni curato da Mario Vavassori, professore aggiunto al Mip – Politecnico di Milano.

Cominciando a leggere al contrario – dalla classifica degli Atenei – questa ricerca su quanto vale il titolo di studio universitario nel mercato del lavoro italiano, scopriamo che l’Università di Palermo sta parecchio in basso nella classifica di quelle capaci di garantire una retribuzione ai propri laureati, mentre Catania e Messina non sono nemmeno state prese in considerazione.

Le differenze geografiche appaiono in effetti notevoli: chi ha frequentato un’Università del Nord guadagna mediamente il 10% in più rispetto a chi ha frequentato un’Università con sede al Sud. Inoltre il 92% di chi ha studiato al Nord ha lì la sede del suo lavoro, contro un livello di corrispondenza tra la sede dell’Università e del lavoro che scende al 36% per il Sud.

Per quanto riguarda la tipologia di Università, quello che emerge dal confronto dei dati dei lavoratori provenienti dalle università statali con il maggior numero di iscritti (La Sapienza, Bologna, Napoli Federico II, Torino e Milano), dalle tre Università private principali (Bocconi, Luiss e Cattolica) e dai tre Politecnici (Torino, Milano e Bari) è che aver frequentato un’università privata dà un ritorno economico superiore del 21% rispetto all’aver frequentato un’università statale, e del 19% rispetto all’aver frequentato un Politecnico.

C’è di buono, almeno, che il titolo di laurea viene adeguatamente considerato: nell’universo dei lavoratori, i laureati in media guadagnano 10.700 euro in più di chi si è fermato prima negli studi.
La forbice, inizialmente più ridotta, cresce fino a diventare sensibile a partire dai 35 anni di età.

Se volete sapere se il vostro stipendio è giusto o meno, Repubblica.it insieme a JobPricing hanno sviluppato un calcolatore: qui.