In Aula come allo stadio: a Ragusa parole grosse e accuse pesanti tra i consiglieri

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Il Consiglio comunale, coi voti dei Cinque stelle, di Partecipiamo e del Pd, approva il nuovo Regolamento per l’applicazione della Tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (qui il vecchio) su proposta di iniziativa consiliare presentata a maggio 2014 dai consiglieri pentastellati Stevanato, Agosta e Disca.

“Un fatto straordinario”, ha commentato l’assessore Stefano Martorana. “In sostanza si tratta di una proposta che recepisce una serie di importanti modifiche oltre che della normativa nazionale che nella città di Ragusa che in venti anni è ovviamente molto cambiata. La riclassificazione di alcune aree come quella del centro storico di Ragusa superiore, per l’applicazione di una tariffa ridotta, appare significativo in una fase in cui la città deve superare la fase di stallo vissuta da questa zona. L’abolizione dei passi carrabili infine“, conclude Martorana: “un risparmio di oltre 100mila euro che riguarderà oltre 5mila famiglie”.

“Mi scuso per i toni alti utilizzati in quest’aula”, ha detto Giorgio Mirabella nel corso delle dichiarazioni di voto, arrivate dopo la mezzanotte “ma a volte le ragioni lo richiedono. Continuo ad essere amareggiato e deluso perché gli emendamenti che modificavano l’atto, puntualmente bocciati dalla maggioranza, andavano in direzione di una buona collaborazione che è stata ancora una volta disattesa”.

Le dichiarazioni di Mirabella arrivano al termine di una seduta, quella di ieri sera, caratterizzata da scontri verbali accesi, soprattutto nella fase di comunicazioni che, come sempre, precede l’analisi dei punti all’ordine del giorno. Strascichi delle polemiche sulla nomina del Collegio dei revisori dei conti, avvenuta la scorsa settimana coi soli voti dei Cinque stelle, Partecipiamo e Movimento Città, rinfocolati dal comunicato stampa lanciato in mattinata dal movimento del presidente del Consiglio Giovanni Iacono, assente nella seduta di ieri, nel quale si ribadisce la “totale correttezza della maggioranza e l’assoluta e gravissima scorrettezza delle argomentazioni dei “signori” della minoranza che sarebbero potuti entrare in qualsiasi momento della votazione ed esprimere le loro preferenze e i numeri”.

Le opposizioni hanno prima rilevato il ritardo con il quale è stata aperta la seduta, circa un’ora, e l’incapacità della maggioranza di garantire il numero legale. “Tocca a noi”, ha spiegato Mario Chiavola “responsabilmente garantire lo svolgimento dei lavori”.
“Siete pagati dalla città per farlo”, ribatte Maurizio Porsenna: “non è un favore che fate a noi bensì è semplicemente il vostro dovere. La verità sulla nomina dei Revisori è che quando più volte abbiamo sollecitato i colleghi a rientrare in aula”, ha continuato Porsenna: “abbiamo potuto verificare che passeggiavano nei corridoi, non avendo alcuna intenzione di votare”.

E se alcuni hanno rimandato la questione, riservandosi nella prossima seduta di interloquire direttamente con l’assente Iacono, in molti hanno apertamente attaccato il presidente del Consiglio, indicato come il principale responsabile del grave sbarbo istituzionale. “Un presidente che segue solo le logiche di maggioranza, dal quale non mi sento affatto tutelato”, denuncia Angelo Laporta: “e che dovrebbe dimettersi”.

In un crescendo di accuse reciproche, con la difesa di Iacono ad opera del passionale assessore Salvo Martorana e della collega Castro e gli attacchi di Lo Destro e Morando, la seduta è stata sospesa per schiamazzi, tra gli applausi ironici dei Cinque stelle.
Un clima da stadio, e non certamente quello di un’aula consiliare, massima espressione dei dibattito democratico cittadino. Un’Aula in cui è stato affermato che i consiglieri passerebbero da un gruppo all’altro per avere accesso alle commissioni consiliari, o che parteciperebbero a tali commissioni esclusivamente nei minuti iniziali, per poter riscuotere il gettone di presenza.

Illazioni o meno, l’utilizzo di certe frasi lascia trapelare la pesante atmosfera su Palazzo dell’Aquila, che tornerà a surriscaldarsi giovedì per la seduta ispettiva della massima assise cittadina.