Fuggi fuggi nella maggioranza. Colombo: “Abbate mette la polvere sotto il tappeto”

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Prima la dichiarazione di indipendenza del consigliere Andrea Caruso, poi le dimissioni dell’esperto Franco Vanella. Quello che sta succedendo intorno al sindaco Ignazio Abbate, a Modica, non sfugge ai consiglieri di opposizione. Ecco il commento del consigliere comunale Michele Colombo:

Con un atteggiamento molto simile a quello di altri pseudoleader politici che, a livello nazionale, non ammettono alcun tipo di dissenso, nemmeno sospettando che in alcuni casi possa rivelarsi costruttivo, il sindaco di Modica Ignazio Abbate preferisce assistere alle fughe fuori dai suoi gruppi, persino incoraggiarle con il proprio silenzio, piuttosto che discutere le ragioni di eventuali contestazioni che ha ricevuto e continua a ricevere.
E se da un lato potremmo anche lasciare la maggioranza, o quel che ne resta, a cuocere nel proprio brodo, dall’altro diciamo invece che questo atteggiamento rivela un’indole di questo sindaco davvero pericolosa per la città: non solo Abbate si rifiuta di discutere con l’opposizione, tendenza di cui abbiamo avuto tutte le prove non solo noi consiglieri ma anche quei cittadini che sono stati così “improvvidi” da rivolgersi a noi per sollevare alcune problematiche di interesse collettivo, ma a quanto pare si rifiuta di discutere persino con coloro che fino a pochi giorni fa gli sono stati a fianco e che forse non avrebbero dovuto permettersi di alzare un dito per esprimere le proprie opinioni.

Le dimissioni dell’esperto del sindaco Franco Vanella, non certo casualmente contestuali alla dichiarazione di indipendenza dell’ex capogruppo Andrea Caruso, rivelano che c’è un problema serio all’interno della maggioranza, qualora non bastassero quelli legati alla fuoriuscita dell’Udc e alla continua prova di forza tra il presidente Roberto Garaffa e le schiere dei consiglieri diligentemente allineati all’Abbate-pensiero.

Ebbene, se per tanti mesi ci siamo limitati ad assistere in silenzio a ciò che accadeva dall’altra parte “dell’aula”, ora che questi problemi si riversano sull’istituzione del Consiglio comunale (non dimenticheremo certo che tre sedute sono andate a vuoto solo perché Abbate e i suoi avevano da mandare un segnale esclusivamente politico all’indirizzo del presidente Garaffa), ma soprattutto vengono esplicitati dalle dichiarazioni, pur misurate ma difficilmente fraintendibili, di Caruso e Vanella, dobbiamo prendere atto che riguardano tutti noi e la città.

Proprio per tutte queste ragioni è probabilmente inutile rivolgere al sindaco un invito a comprendere una volta per tutte che il Comune di Modica non è casa sua, che i ruoli istituzionali vanno rispettati e in molti casi, come in quello dei consiglieri eletti dai cittadini, lui non ha (se ne faccia una ragione!) il potere di darli e di toglierli, che il Consiglio comunale non è una sorta di gigantesca scacchiera in cui lui può permettersi di muovere le pedine bianche e nere a suo piacimento. E che – soprattutto – il fatto di essere il primo cittadino gli attribuisce dei doveri prima ancora che dei diritti e che tra questi rientra quello morale di non nascondere la polvere sotto il tappeto e di render conto in maniera trasparente alla città delle sue scelte, anche quelle squisitamente politiche.

Ritengo invece utile esprimere la mia solidarietà politica e il mio apprezzamento al collega Andrea Caruso che, nonostante sia stato per lungo tempo tra i primi e più convinti sostenitori del sindaco Abbate, con le sue dichiarazioni ha dimostrato che anche nella sua posizione il sostegno non è dato una volta e per sempre, ma va continuamente sottoposto alla prova dei fatti e dei risultati.
Per questo, oggi più che mai, ritengo sia necessario unire le forze di chi non ha svenduto il proprio senso critico e fa politica solo per rendere un servizio alla città, con la libertà di chi non ha bisogno di prostrarsi ad alcuno. Molti hanno già capito come stanno le cose: è necessario che questa consapevolezza ci porti a vigilare costantemente per impedire la preoccupante deriva anti-democratica che Abbate, preso com’è dall’invaghimento per se stesso e per la sua leadership, rischia sempre più di farci prendere.

 

Michele Colombo
Consigliere comunale