La Casa delle Culture di Scicli funziona: ospiti, convegni, cene e natività

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Dai convegni sull’integrazione all’integrazione vera e propria, con i balli e i canti, per rendere davvero la Casa delle Culture – inaugurata venerdì sera in Corso Mazzini a Scicli – un luogo di incontro, di condivisione e di festa.

Il centro di accoglienza per migranti è stato nelle scorse settimane oggetto di scontri fortissimi, innanzitutto a causa della forte opposizione di Forza Nuova, che ha chiamato a Scicli anche il coordinatore nazionale Roberto Fiore, e di un comitato cittadino che ha raccolto oltre un migliaio di firme contro l’apertura del centro.

Per l’inaugurazione l’associazione Mediterranean Hope ha organizzato un convegno sul tema “L’Europa e il Mediterraneo: religioni, culture, dialogo”, articolato in due parti: una attorno al tema “Europa – Mediterraneo. Il ruolo delle chiese”, con gli interventi di Francesco Sciotto, pastore della Chiesa metodista di Scicli, di Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia; Samuel Amedro, Chiesa evangelica del Marocco; Ulrich Moeller, Chiesa evangelica della Westfalia; Vincenzo Lamonica, Caritas di Ragusa; una seconda con il saluto del pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola Valdese, e gli interventi di Osvaldo Costantini, antropologo, Paolo Naso, dell’Università di Roma “La Sapienza”, Andrea T. Torre, del Centro studi Medì di Genova.

E intanto, proprio mentre veniva inaugurato il centro, una delle ospiti, arrivata a metà novembre assieme ad un’altra coppia di coniugi, ha partorito all’Ospedale Maggiore di Modica la piccola Ester Sara.
Al centro di accoglienza di palazzo Castelli, su corso Mazzini, attualmente sono in sedici gli ospiti immigrati, tra cui 13 minorenni, che arrivano dal Ghana all’Eritrea, dalla Nigeria, al Gambia.