Loris Stival: l’esame del Dna, la scarcerazione di Veronica, un lavoro per Davide. Le ultime

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Le nuove versioni di Veronica
Davide, il padre di Loris Stival, e altri parenti al termine dei funerali il 29 novembre | Foto Ansa

È attesa per la prossima settimana la decisione del Tribunale del Riesame – l’organismo collegiale che una volta era denominato Tribunale della Libertà – sulla richiesta avanzata dall’avvocato Francesco Villardita, che chiede la scarcerazione di Veronica Panarello, 26 anni, mamma di Lorys, ucciso il 29 novembre scorso e gettato in un canalone.

È lei, secondo l’accusa, l’omicida. Il Gip ha convalidato il fermo. Ora il Tribunale del Riesame ha dieci giorni di tempo per decidere.
I giudici, se non dichiarano l’inammissibilità della richiesta, annullano, riformano o confermano l’ordinanza. La donna si trova attualmente nel carcere di Agrigento, dopo essere stata per alcuni giorni nella struttura carceraria di Catania, in piazza Lanza, dove c’è una sezione femminile.
E da lì continua a professare la propria innocenza.
Il marito Davide, a cui lei ha rivolto un appello in questi giorni perché non l’abbandoni, al momento non andrà a trovarla. “Al momento il mio assistito non va a trovare la moglie in carcere. Non escludo che possa succedere in futuro. Non lo si può condannare se dovesse volere un confronto con la moglie prima o poi”. A confermarlo è il legale di Davide Stival, l’avvocato Daniele Scrofani.

Il dramma di un giovane, Davide Stival, che piange la morte del figlio, ucciso in modo balordo, e che non riesce a darsi pace per le pesanti accuse che gli inquirenti rivolgono alla moglie. Risposte che potrebbero venire dalle ulteriori indagini in corso da parte delle Forze dell’ordine e dai riscontri di tutti gli esami disposti sul corpo del piccolo. Non è escluso che alcuni particolari potrebbero emergere nel volgere di alcuni giorni.

Sull’esame del Dna nelle unghie del bambino, è stato il Procuratore a chiarire che: “non ha prodotto riscontri rilevanti”. Che cosa voglia esattamente dire non si sa, ma la difesa della donna lo accoglie come un elemento a favore della sua innocenza.
“La notizia che gli esami sulle tracce di Dna trovati sotto le unghie di Loris non ha prodotto riscontri rilevanti, secondo la Procura, accresce la carenza del quadro indiziario” afferma Villardita “a carico della mia assistita”.

Lo stesso legale però precisa: “Di questa notizia io non ho riscontro negli atti processuali ma la apprendo dai mezzi d’informazione; se dovesse essere vera, allora quel quadro indiziario a carico della mamma di Loris, che è già, a mio parere, carente di suo, perde del tutto di credibilità”.
Un’importante “indicazione” verrà, come detto, dal Riesame che sottopone a un controllo esterno, non solo di legittimità ma anche di merito, i provvedimenti restrittivi della libertà personale.

E intanto il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, ha inviato una nota al legale di Davide Stival, dichiarando “la propria disponibilità a dare un lavoro, nell’ambito delle possibilità di legge, a Stival, costretto, per rimanere vicino al fratellino di Lorys, di quattro anni”. Davide è un autotrasportatore, e vista la situazione difficilmente potrà continuare a fare quel lavoro. Lunghi periodi fuori di casa, con un bimbo piccolo e una drammatica vicenda alle spalle.
“Se le altre istituzioni, più vicine per territorio o con maggiori risorse burocratiche, come la Regione, non riuscissero a trovare una soluzione”, afferma Nicosia: “cercheremo di trovarla noi per dare un lavoro a papà Davide. Un lavoro che simbolicamente diventa un regalo di Natale per tutti i papà disoccupati a cui vorrei, oggi più che mai, poter dare una mano, se leggi e disponibilità materiali mi consentissero di farlo, e un dono simbolico dedicato a tutti i bambini che in questo momento hanno bisogno di avere un papà vicino”.