Controlli su autobus e tir, la Polstrada di Ragusa impegnata nel progetto europeo Tispol

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Anche in provincia di Ragusa la Polizia Stradale è impegnata, in questi giorni, nella campagna europea “Tispol – Truck and Bus” finalizzata al controllo di merci e passeggeri che viaggiano su autobus e camion. Le verifiche della scorsa settimana hanno permesso di trovare, a Modica, un autobus destinato al trasporto degli studenti con un grave difetto nel sistema frenante.

La Polizia Stradale, inoltre, sempre nell’ambito di questo progetto, ricorda a tutti coloro che trasportano bambini, quali sono le regole da rispettare. L’obiettivo è quello di ridurre del 50%, entro il 2020, gli incidenti stradali.
Ecco i dettagli.

La scorsa settimana, dal 9 al 15 febbraio, è stata condotta in Europa la campagna europea TISPOL*, denominata TRUCK AND BUS, mirata al controllo del trasporto di merci e passeggeri.
In provincia di Ragusa, la Polizia Stradale, che fa parte del network europeo di polizie stradali, ha effettuato mirati controlli su nr. 52 mezzi pesanti ed 11 autobus, con la contestazione di complessive 30 infrazioni, di cui 6 relative al mancato rispetto dei tempi di guida nei confronti dei conducenti di TIR e 2 relative alla circolazione irregolare di autobus non di linea.
In particolare, durante un controllo nel Comune di Modica, con l’ausilio del Centro Mobile di Revisione della Motorizzazione Civile di Catania, è stato fermato e sottoposto a verifica un autobus di 40 posti, in quel momento vuoto, ma utilizzato per trasporto studenti.
Il mezzo è stato trovato con un grave difetto nel sistema frenante del secondo asse, pertanto, è stata contestazione la relativa infrazione al conducente ed annotata, sul libretto, l’immediata sospensione dalla circolazione, fino alla riparazione del danno e sottoposizione a nuova verifica.

Nell’ambito di TISPOL, il prossimo fine settimana, nei giorni del 23 e 24 febbraio, verranno effettuati controlli mirati al mancato uso delle cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta nei posti posteriori.
In Europa, 800 bambini di età inferiore ai 15 anni muoiono ogni anno a causa di incidenti stradali e 100.000 sono feriti. In Italia sono circa 100 i bimbi (50 fra i trasportati) che ogni anno muoiono sulle strade e 11.000 i feriti (quasi 8000 fra i trasportati).

Il trasporto dei bambini sui veicoli è regolato dall’articolo 172 del codice della strada. I dispositivi di ritenuta sono obbligatori dalla nascita fino al raggiungimento di 36 chili di peso: fino a 18 kg si possono usare solo i seggiolini, oltre questo peso si possono utilizzare anche gli adattatori (sono dei piccoli sedili che, sollevando il bambino, permettono di usare le cinture di sicurezza dell’auto che però vanno passate sotto le alette poste ai lati, in senso longitudinale al torace).
Si ricorda che i sistemi di sicurezza presenti negli autoveicoli non sono adatti a persone inferiori a 1.50 metri di altezza. Fino a 9 chili di peso il bimbo deve essere trasportato in senso contrario alla marcia dell’auto. Il bambino non va mai messo sul sedile anteriore se la macchina è provvista di airbag, a meno che non possa essere disattivato. Il posto più adatto è il sedile posteriore, al centro, che protegge anche da eventuali urti laterali. Dopo 10 chili si può cominciare a sistemare il seggiolino in senso di marcia. Lo schienale del seggiolino deve essere ben appoggiato al sedile della macchina e le cinture presenti sul dispositivo devono sempre essere allacciate, anche per brevi tragitti. Infine, si suggerisce di non trasportare il bambino in braccio ad un adulto: durante un impatto a 50 km/h, il peso del bambino viene moltiplicato per circa 30 volte, quindi nessuno è in grado di trattenerlo.