La riforma delle Province bocciata. Dipasquale: “Queste cose mi fanno pentire di essere all’Ars”

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Giornata infuocata all’Ars. La bocciatura relativa al provvedimento sui Liberi Consorzi pesa nella maggioranza.

Ma c’è qualcuno, come il deputato Nello Dipasquale, che pur criticando il comportamento dei colleghi, punta il dito contro l’opposizione. “Conosciamo le difficoltà di portare avanti le riforme. Io ero presente: nella maggioranza qualcuno era distratto e superficiale, qualcun altro assente per mal di pancia. Senza dubbio, si tratta di un atteggiamento irresponsabile. Tuttavia l’atteggiamento della minoranza è stato assurdo. Io sono stato per alcuni anni esponente di minoranza, ma gli atti importanti per la mia città li ho votati. Hanno perso un’occasione importante, dimostrando grande miopia. L’abolizione delle province era nel programma di Berlusconi, di Grillo. E che fine ha fatto? La verità è che quando si viene al dunque per attuare i programmi tutti i nodi vengono al pettine. Ora capiamo perché non hanno mai approvato un provvedimento di questo tipo: perché non ci credevano”.
Per il neo-deputato del Pd si tratta di un atteggiamento di “ostruzionismo senza senso, nocivo per la collettività. C’è una maggioranza, lasciatela lavorare, anche con gli interventi positivi da parte della minoranza“. E conclude: “Questo caos, questo galleggiare, è responsabilità di tutta la politica, maggioranza e opposizione. Queste cose mi fanno pentire di essermi dimesso e di essere venuto qui. Dal parlamento ci si aspetta maggiore maturità, non questa opposizione che non porta nulla di buono, anzi danneggia”.

Nel pomeriggio, è intervenuto in Aula un altro deputato ibleo, il comisano Giorgio Assenza, esponente di centrodestra. “Io credo di essere stato uno dei più strenui oppositori a questo ddl sin dal suo avvio. Oggi” ha detto Assenza: “avevo presentato un emendamento con chiaro intento provocatorio, che probabilmente lei avrebbe valutato inammissibile. In ogni caso, tengo a ribadirlo: questa pseudo riforma ha solo privato i cittadini del diritto di dire la loro riguardo l’ente intermedio di area vasta e sostituito tale diritto con dei proconsoli lautamente retribuiti, commissari con fior di indennità. In una provincia come la mia, siamo a 4 anni di commissariamento. Questi gli effetti di quella che io stesso ho definito la legge Crocetta-Giletti-Cancellieri, con la recente defezione di Cancellieri. Ma quali servizi andremo a non erogare, visto che già da due anni e mezzo questi enti non erogano servizi. I Consorzi universitari? L’ultimo atto del Commissario a Ragusa è stato quello di disdire la partecipazione della provincia proprio dal Consorzio universitario. Questi gli effetti della legge bluff di riforma”.
In conclusione, una frecciata politica, verso chi punta il dito contro l’opposizione. “Chiudo sulle accuse mosse a noi da parte dell’esponente di un partito che dell’occupazione di potere ha fatto il proprio motivo di esistenza: noi siamo responsabili, non suicidi. Approvatela voi la legge e poi chiudiamo la legislatura. Siamo oramai all’accanimento terapeutico. Facile dire, caro Presidente Crocetta, mi può sfiduciare solo il popolo e poi rimanere al proprio posto. Diamo la parola al popolo e vedrà”.

“Quanto accaduto mercoledì in Aula deve farci riflettere tutti e spingere verso l’adozione di una riforma che tenga conto di alcuni elementi come quello di eliminare la subalternità delle piccole realtà (è il caso del Libero consorzio comunale di Ragusa) nei confronti delle città metropolitane“, è la dichiarazione del deputato Orazio Ragusa. Sonia Migliore, ex coordinatrice dell’Udc a Ragusa, chiede allo scudo crociato di ritirare la fiducia a Crocetta.
A chiedere le dimissioni di Rosario Crocetta è il deputato di Forza Italia Giovanni Mauro.
I commissari verranno prorogati, fino a giugno o luglio. “Nel frattempo”, spiega ancora Dipasquale: “occorre rivedere la riforma. Non si torna a votare per le province, questo è certo“.