Il consigliere Colombo: “Il sindaco di Modica si sente libero di fare ciò che vuole”

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Ce l’ha con l’atteggiamento del sindaco Ignazio Abbate, il consigliere del PD di Modica, Michele Colombo. Visto che, a suo dire, il primo cittadino: “continua a considerare sempre più il proprio ruolo come quello di un organo monocratico, libero di fare e disfare a proprio piacimento senza tenere conto dell’esistenza e del ruolo delle altre istituzioni che dovrebbero partecipare alla costruzione delle decisioni per la città”.
Si riferisce Colombo, in particolare alla decisione di affidare all’esterno la riscossione coattiva delle tasse, per il recupero dei crediti da evasione ed elusione.
Ecco la nota integrale del consigliere:

La sua considerazione nei confronti del Consiglio comunale si è rivelata scarsissima sin dal primo giorno del suo insediamento, raggiunge ora i minimi storici, non si sa – e non si sa quale sia la peggiore delle ipotesi – se per ignoranza delle regole, superficialità istituzionale, disprezzo delle regole o pura malafede”.

L’ultimo tentativo in ordine di tempo che il sindaco Abbate sta perpetrando per scavalcare il Consiglio nel suo ruolo è l’affidamento all’esterno della riscossione coattiva delle tasse, per il recupero dei crediti da evasione ed elusione. La Giunta ha approvato la settimana scorsa un atto di indirizzo, dando mandato all’ufficio di procedere in tal senso, senza nemmeno prevedere un passaggio in aula di questo provvedimento per l’approvazione da parte dei consiglieri.

Ora, dal punto di vista strettamente politico, mi corre l’obbligo di ricordare al sindaco – e più che a lui ai suoi elettori – che era stato suo impegno preciso escludere che il Comune sarebbe mai andato in questa direzione, che toglie all’ente qualunque possibilità di intervenire per alleggerire o diluire la pressione fiscale sui cittadini o quantomeno andare incontro a quelli che si trovano nelle situazioni più critiche: un impegno assunto, peraltro, anche in sede di conferenza di servizi con la Cna – e invito la Cna stessa a smentirmi se sto dicendo qualcosa di diverso da quanto accaduto – i cui artigiani hanno in tutte le occasioni possibili fatto presente al sindaco quali possono essere le difficoltà delle imprese sottoposte a ingiunzioni di pagamento e altre formule di riscossione coattiva, in questo momento di crisi economica.

Ma è anche dal punto di vista strettamente istituzionale che ci tocca – ancora una volta – intervenire per denunciare il comportamento del sindaco, che pensa di consumare questo passaggio, non certo irrilevante nell’ambito dei rapporti tra Comune e cittadini, in barba non solo alla sua parola data, ma soprattutto al vincolo del passaggi in Consiglio comunale. Un vincolo che non è una questione discrezionale né esclusivamente di opportunità: il Regolamento generale sulle entrate comunali parla chiaro e prevede – all’articolo 9 comma 4, che consigliamo vivamente al sindaco di andarsi a rileggere – che “la gestione diversa da quella diretta deve essere deliberata dal Consiglio comunale, previa valutazione della struttura organizzativa ottimale e dei relativi costi, nel rispetto di procedure di gara a evidenza pubblica”.

Non potendo nutrire alcuna speranza nei confronti del fatto che il sindaco Abbate possa rimettersi sulla giusta via, invitiamo il segretario generale a intervenire immediatamente per ripristinare il rispetto delle regole istituzionali e consentire al Consiglio di fare le proprie valutazioni in merito a questo provvedimento.