I fondi per i diversamente abili finivano nelle tasche del presidente dell’Aias?

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Avrebbe utilizzato parte dei fondi concessigli dall’Azienda sanitaria di Palermo per la propria attività di assistenza alle persone handicappate e disabili per fini personali, come rimborso carburante e pernottamenti in hotel con la famiglia: ora il presidente dell’Aias di Palermo (associazione italiana assistenza agli spastici), modicano, è indagato assieme al figlio, per malversazione ai danni dello Stato e truffa aggravata. L’inchiesta è coordinata dal pm Roberto Tartaglia.

Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe intascato 333.172 euro di rimborsi chilometrici per i viaggi quotidiani dalla sua casa di Modica alla sede dell’Aias di Palermo, nonostante la legge consentisse il rimborso spese solo per gli spostamenti dalla presidenza dell’associazione ai centri dipendenti dalla sezione o per curare le pubbliche relazioni presso gli uffici amministrativi e istituzionali della città.

Inoltre, secondo gli inquirenti, avrebbe speso 30 mila euro di contributi pubblici, con assegni o contanti tratti dal conto corrente dell’Aias o anticipando il denaro e chiedendo il rimborso, per pernottare con la famiglia e altri familiari all’hotel San Paolo di Palermo. Il pm contesta all’indagato anche l’uso della macchina aziendale per fini personali e l’uso di soldi dell’Asp per pagare i propri difensori impegnati ad assisterlo in un procedimento a suo carico.

Inoltre, per il pm Roberto Tartaglia, l’uomo avrebbe truffato il consiglio direttivo dell’Aias sostenendo che fosse necessario sostituire la macchina aziendale in quanto ormai vecchia, nonostante avesse solo un anno di vita. La macchina sarebbe stata data in permuta a una concessionaria per 14 mila euro e poi sarebbe stata ricomprata dal figlio. L’Asp sarebbe stata costretta ad acquistare una nuova per l’Aias pagando 43 mila euro.

A febbraio i vertici nazionali dell’Associazione spastici gli avevano notificato uno sfratto e nominato al suo posto un commissario. Ma lui si era rifiutato di lasciare la sede ed era stata costretta ad intervenire la polizia.