Consiglio commissariato a Modica. Abbate prova a minimizzare, ma l’opposizione lo ‘bacchetta’

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Palazzo San Domenico, a Modica, uno dei comuni che non ha ancora approvato il bilancio di previsione

L’amministrazione ha fatto ciò che doveva e il commissario ad acta non ha potuto fare altro che prenderne atto. Adesso la parola passa ai revisori dei conti che devono esprimere il parere e quindi al consiglio comunale che deve discuterlo e approvarlo”.

Così il sindaco di Modica Ignazio Abbate affronta e “minimizza” la nomina del commissario ad acta, da parte dell’Assessorato regionale agli Enti locali, per la mancata approvazione del Conto consuntivo 2014: “La riapprovazione del conto consuntivo 2014, secondo le nuove disposizioni della stessa Regione siciliana, ha determinato non semplici tempi di lavorazione. Ho avuto modo di registrare – rassicura Abbate – l’attività del commissario ad acta, dr. Angelo Sajeva. Mi lascia stupito la celerità e l’attenzione con cui l’assessorato ha inviato il commissario, peraltro richiamato dalle ferie. Modica come si vede sta nel cuore del neo assessore agli enti locali, Pistorio, dell’Udc”. L’insinuazione del sindaco in questo passaggio è tutt’altro che velata nei confronti dell’allineamento politico tra Pistorio e il presidente del Consiglio comunale Roberto Garaffa, che nelle scorse settimane ha fatto non poca polemica sui ritardi dell’Amministrazione. Ma ora Abbate ha contro prevalentemente l’opposizione.

Già il consigliere del Pd Ivana Castello, appena ricevuto il decreto, aveva accusato il sindaco di pericolosa incompetenza. Ora l’intero Pd rimarca: “La maggioranza che sostiene questo sindaco ha da tempo perso il bandolo della matassa sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista finanziario perché dietro il ritardo nella presentazione della proposta di approvazione del bilancio consuntivo c’è l’assoluta difficoltà di far quadrare i conti. Lasciamo ai cittadini le logiche conclusioni e invitiamo l’amministrazione a prendere atto del proprio fallimento politico e amministrativo e di trarne le dovute conseguenze”.

Scrive anche il consigliere di Sel D’Antona: “Il sindaco e la sua Amministrazione non hanno alcuna giustificazione per il loro comportamento: questo è solo l’ultimo atto di una deriva che mette a rischio l’equilibrio economico del Comune. Nessun comune della provincia registra segnali così negative la città subisce un arretramento senza precedenti”.

“Assistiamo oggi all’ennesimo atto di propaganda elettorale fuori controllo da parte dell’opposizione”, replicano prontamente al Pd e al consigliere D’Antona i capigruppo di maggioranza Piero Covato, Giovanni Rizzarello e Lorenzo Giannone. Ma nel loro mirino c’è innanzitutto un ex alleato, l’Udc: “Vorremmo sottolineare quella che riteniamo una chiara manovra politica dietro questo invio lampo del commissario, legittimo, per carità, da parte di Palermo. Il tanto auspicato intervento del commissario da parte del paladino della giustizia, il presidente del consiglio Roberto Garaffa in quota Udc, è stato accolto dai vertici provinciali dello scudo crociato, prima alleato e poi oppositore di questa Amministrazione. Il presidente del Consiglio comunale continua, quindi, nella sua azione politicamente ambigua, confusa e senza un preciso indirizzo”.

[Fonte La Sicilia]