Placca l’omofobia. Nel ricordo di Aleandro, ucciso dalla violenza della discriminazione

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Placca l'omofobia, un 'no' alla discriminazione

“Placca l’omofobia” va in meta. E’ stata una grande festa dello sport e della solidarietà quella che ieri pomeriggio, e fino a tarda sera, ha caratterizzato la manifestazione promossa dal Rugby Audax Clan e dall’Agedo di Ragusa per lanciare un messaggio teso a difendere la diversità di genere.

Le “partite sui generis per difendere la libertà di genere”, hanno visto al campo di rugby di Ragusa ben quattro squadre siciliane pronte a sfidarsi in gare amichevoli a sostegno del messaggio che è voluto lanciare anche in questa seconda edizione. I giocatori delle squadre Cus Catania, Modica Rugby e Rugby Audax Clan di Ragusa sono scesi in campo colorati con i colori raimbow, quelli dell’arcobaleno, che identificano le persone Lgbti.

Tantissimi gli spettatori che hanno raggiunto il campo di via Forlanini per assistere alle varie partite ma soprattutto per proseguire tutti insieme la serata tra banchetti informativi, stand enogastronomici e proiezioni video. Un modo per avvicinarsi al mondo Lgbti approfondendo le tematiche relative all’identità di genere.

“Abbiamo vissuto tutti insieme intensi ed emozionanti momenti – spiegano alcuni rappresentanti dell’Agedo – . Momenti iniziati in verità molto prima rispetto alla manifestazione di ieri, già la stessa sera della prima edizione, lo scorso anno, quando il Rugby Audax Clan ci ha chiesto di metterci nuovamente in movimento per il nuovo appuntamento. E così abbiamo fatto trovando l’aiuto di volontari e associazioni. Tutti pronti a sostenere un evento che ha come unico obiettivo quello di lanciare un forte e chiaro messaggio: no all’omofobia. Il campo ieri era pieno di persone che con spirito festoso hanno partecipato guardando le partite, facendo il tifo, dipingendo i cartelli a disposizione, rimanendo nonostante il freddo intenso”.

Durante l’evento è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare Aleandro Rudilosso, il 16enne siracusano che si è suicidato dopo essere stato più volte oggetto di discriminazione e insulti omofobi. Una vicenda che ha rimarcato drammaticamente la necessità di continuare a parlare di omofobia e della libertà di genere soprattutto con le giovani generazioni, con l’intento di smuovere le coscienze.

“E la nostra manifestazione ha voluto rappresentare un altro tassello verso questi obiettivispiegano i vertici del Rugby Audax Clan – Ogni volta che venivano pronunciate le parole rispetto, sportività, affettività e diritti sono stati davvero dei momenti speciali”.

La manifestazione è stata presentata da Mara Gelmini e Toni D’Antoni, è ha trovato il sostegno di Amnesty International di Ragusa e di Nemoprofeta e l’autorevole contributo del Centro Servizi Culturali di Ragusa.

Hanno aderito anche il gruppo Instagramers Ragusa, Edilprospetti, Fitzcarraldo Cineclub, Padua Rugby Ragusa, Ragusa h24, Comitato No Nuos Ragusa, Generazione Zero, Samot Onlus.

Il progetto vede la grafica di Salvo Nicolosi, le illustrazioni di Guglielmo Manenti, le riprese video di Nadia Tumino e Giuseppe Firrincieli, il coordinamento di Bauz. Mediapartner dell’evento, l’agenzia di comunicazione e ufficio stampa MediaLive.