Dopo decenni di dispute, arriva la conferma: Giovanni e Giorgio patroni ex aequo

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Due santi patroni

Sono così vivi nel fervore della pietà popolare da aver attivato anche un loro personale profilo facebook. Chi? I gloriosi patroni Giovanni e Giorgio. Sì, è proprio così, i due eminenti protettori della città sono approdati nel popolare social network con un proprio personale profilo, scatenando una ridda di voci, polemiche, segnalazione. Roba da rasentare la scomunica, insomma.

Sono stati creati due profili, con tutta probabilità dalla stessa, persona, uno di San Giorgio glorioso patrono e l’altro di San Giovanni glorioso patrono. A quanto pare i due santi sciolgono anche l’annoso dilemma, che diventa anche argomento di scontro, su chi dei due sia il protettore della città e con quale ‘grado’. I diretti interessati preferiscono l’ex aequo, senza battaglie di primazia.

Nel profilo del santo cavaliere, profilo rimosso poco dopo le 15, una sorta di dialogo a ‘colpi’ di post con il Battista. Giorgio che parla con Giovanni, compagni di martirio anche se in epoche e circostante diverse.

Sulla pagina ufficiale di San Giovanni è comparsa, poco prima che sparisse il profilo del santo cavaliere, un post:

Vi invitiamo a NON accettare richieste di amicizia dal profilo che vi condividiamo nonché a SEGNALARLO a Facebook, non essendo in alcun modo riconducibile a noi. Il comitato festeggiamenti si riserva eventuali azioni e segnalazione alla polizia postale qualora i contenuti condivisi da questo profilo possano ledere l’immagine della festa o della Cattedrale”.

Pare che anche il Comitato di San Giorgio abbia sconfessato il profilo del glorioso patrono San Giorgio poi rimosso.

Un post al quale evidentemente San Giorgio rispondeva, dispiaciuto di finire un’altra volta sotto processo, dopo quello di Diocleziano.

Cosa sarà mai accaduto? Uno scherzo? Un invito a tutti a riflettere sull’inutilità della guerra tra santi? Qualcuno ha ricordato l’antico detto: “Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”. E, forse, tutti i torti non ce li ha.

Certo è che, in tempi di crisi, un contatto anche 2.0 con i protettori celesti non sarebbe un’idea malvagia. Anche se, assicura qualcuno, c’è un sistema di comunicazione d gran lunga più veloce ed efficace: la preghiera e la buona condotta di vita.