Quei casi in cui vien da ridere

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Gli eredi di un defunto di Comiso, decidono di recedere da un contratto di telefonia fissa a nome dello stesso defunto. Dopo avere chiamato il numero del gestore per la telefonia fissa e avere avuto tutte le informazioni dall’operatore in merito alla documentazione da produrre, (modulo standard da scaricare dal sito, certificato di morte, documento di riconoscimento dei dichiaranti, dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio da parte degli eredi che confermano di essere tali ed in qualità), entrano nel sito del gestore per avere informazioni su come procedere e si attengono a quanto descritto.

Tra le informazioni infatti, si dice di inviare un fax a un dato numero in caso di recesso o, eventualmente, di inviare una lettera per raccomandata, in caso di cambio gestore o in tutti gli altri casi. Quindi procedono all’invio del fax con annessa documentazione richiesta, in data 14 dicembre 2015. Ma arriva la sorpresa. Il 27 di gennaio, casualmente, i familiari eredi trovano nella cassetta della posta una missiva del gestore datata 21 gennaio, indirizzata al genitore defunto, dove il gestore chiede il pagamento di una fattura scaduta in data 8 gennaio 2016 e comunica che le eventuali ulteriori azioni per il recupero del credito comporteranno aggravio di spese a carico del defunto.

Che dire? speriamo che il povero defunto possa usufruire di uno sportello postale.