Il dramma degli sbarchi raccontato in teatro dai ragazzi disabili

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Un cammino dove l’allestimento di laboratori e spettacoli diventa scambio, luogo di riflessione e fraternità: un teatro dove sul palco c’è spazio per tutti. Parte da qui l’esperienza de “I colori del viaggio“, lo spettacolo di teatro danza che la compagnia teatrale della “Comunità Papa Giovanni XXIII” (Apg23), fondata da don Oreste Benzi nel ’68 e presente anche in Sicilia con molte realtà di accoglienza, porterà in scena a Scicli (Ragusa) venerdì 6 aprile con cast formato da bambini, ragazzi e adulti che nel senso di comunità cercano di abbattere ogni barriera. A esibirsi, infatti, saranno indistintamente bambini e adulti, ragazzi con disabilità, giovani che hanno superato problemi con la tossicodipendenza o la giustizia, bambini e adolescenti con problematiche familiari e comportamentali: “Siamo una compagnia integrata attiva dal 2002, aperta ai ragazzi delle nostre case famiglia, ai volontari e molti altri“, spiega la responsabile della compagnia teatrale Laura Lubatti. “Il senso del nostro impegno – continua – è mostrare che non solo i disabili possono dedicarsi alle arti performative, ma che lo fanno bene“.

Lo spettacolo verrà allestito non a caso durante l’incontro “La piena autonomia della persona con disabilità” ed è in programma alle 19 presso la “Chiesa Madonna di Fatima”.

“I colori del viaggio” è uno spettacolo che nasce come progetto rivolto principalmente ai bambini e incentrato sul tema del viaggio e dell’incontro. È stato, a partire dall’ascolto delle storie di alcuni immigrati accolti nelle case famiglia della Comunità in Sicilia, infatti, che i ragazzi della compagnia teatrale hanno sentito la necessità di raccontarne la storia, reinterpretandola attraverso il linguaggio del teatro-danza. Lo spettacolo è ispirato a una vicenda vera, quella di Baarh, una bambina che ha attraversato in Mediterraneo nella pancia della sua mamma, arrivata incinta al porto di Catania dopo uno dei ‘viaggi della speranza’ dall’Africa. 

La Comunità – spiega Lubatti – ha il dono di vivere in ogni ambito l’accoglienza con persone in difficoltà. Vivendo insieme, non c’è più l”handicappato’, il ‘carcerato’ o l’ ‘emarginato’: ognuno è una meraviglia per l’altro e scopre quanto il limite dell’altro segni l’inizio della propria responsabilità“. Un impegno, questo, che la compagnia teatrale porta avanti dal 2002 ed è reso possibile dagli sforzi dei tanti volontari che scelgono di condividere la propria vita, giorno per giorno, a contatto con coloro che comunemente sono definiti emarginati. Non senza difficoltà: “Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per sostenere iniziative come questa – spiega il Presidente della Apg23, Giovanni Ramonda –. Un’occasione per chi vorrà contribuire a sostenere la Comunità Papa Giovanni XXIII può essere quella offerta dal 5 per mille o tramite le tante altre iniziative solidali che portiamo avanti in tutta Italia da oltre 50 anni”.

Sono tanti gli impegni che vedono attiva la Comunità in Sicilia in diversi Comuni dell’isola durante tutto l’anno. Tra i prossimi appuntamenti ci sono due laboratori con spettacoli sul tema della danceability, la danza con le persone disabili, nel corso della “Settimana internazionale della danza” in programma a Giarre (Catania) dal 22 al 29 aprile. A organizzare la manifestazione sarà Maria Grazia Finocchiaro, insegnante di danza del “Centro coreutico accademico di Sicilia Khoreía”, che nel centro diurno della Comunità gestisce i laboratori con i ragazzi che lì vengono accolti.