Commissione antimafia al mercato di Vittoria. Fava: “Allarme sociale ancora alto”

211
mercato
Immagine di repertorio

Entro dicembre potrebbero essere completate le procedure per l’assegnazione dei 74 box del mercato ortofrutticolo di Vittoria, un operazione condotta dalla commissione prefettizia coordinata da Filippo Dispenza, in accordo di vigilanza collaborativa con l’Anac.

“Le infiltrazioni interne al mercato sono una delle ragioni per le quali abbiamo deciso di mettere a bando tutti i box – dice Filippo Dispenza a nome della commissione (Giovanna Termini e Gaetano D’Erba) – abbiamo voluto un percorso di totale legalità proprio nel mettere tutti i box a bando, per potere garantire eccellenza dei prodotti e trasparenza delle procedure”. Una operazione fatta non prima di avere sentito le parti in causa.

E intanto oggi il presidente della Commissione antimafia dell’Assemblea regionale siciliana, Claudio Fava, è stato a Vittoria per presentare la relazione sull’inchiesta dedicata alle infiltrazioni criminali nel mercato ortofrutticolo.

“La storia del mercato di Vittoria – ha detto Fava -, sembra il paradigma della Sicilia delle occasioni perdute, il mercato ortofrutticolo più importante a sud di Napoli ha garantito condizioni di sviluppo fin quando ha iniziato a somigliare al bottino di guerra delle organizzazione criminali, con il mercato stesso e il suo indotto”.

Sulle infiltrazioni mafiose nel mercato ortofrutticolo di Vittoria, “raccontiamo una storia al presente, che parla della condanna in primo grado del sindaco Moscato per corruzione elettorale, e un processo in corso per 416 ter per un altro sindaco, Nicosia”, ha detto ancora Fava, che ha aggiunto: “Siamo in presenza di echi recenti di indagini giudiziarie sulla voracità della mafia che fa del mercato una sorta di obiettivo militare. La vicenda di Claudio Carbonaro, ex pentito e reo confesso di decine di omicidi e che torna a Vittoria e riorganizza gli affari mafiosi, racconta la pervasività della famiglia, il mercato come oggetto naturale di ambizioni criminali”.