Come riprende attività ospedaliera in provincia ai tempi del Covid

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Emanate dalla Direzione Strategica le linee guida aziendali per la Fase 2 Emergenza epidemiologica da Covid-19, secondo la circolare dell’Assessorato regionale della Salute del 21 maggio scorso – “Procedure per il progressivo ripristino delle attività assistenziali”. Le novità, per la gestione del paziente in Pronto Soccorso, seguono le indicazioni contenute in un’apposita procedura interna dell’Asp al fine di garantire qualità e sicurezza nelle cure prestate nei Pronto Soccorso. In questa area pre-triage è garantita una accurata stratificazione del rischio tenendo conto dei criteri epidemiologici-clinici che classificano i pazienti in basso e alto rischio. Quindi, i pazienti ad alto rischio vengono indirizzati in un percorso dedicato e sottoposti a tampone rino-faringeo e, se è necessario, a ulteriori indagini diagnostici di secondo livello. Se venisse riscontrata la positività del tampone si attiverà il percorso Covid intra-ospedaliero. Nel caso di pazienti che richiedano intervento chirurgico in urgenza, va eseguito il tampone e si dovrà attendere il risultato nell’apposita area dedicati ai soggetti sospetti. Tutti gli operatori sanitari operanti nel percorso per casi sospetti saranno muniti di idonei DPI – Dispositivi di Protezione Individuale. Altro aspetto importante della suddetta procedura riguarda l’accesso e la gestione del paziente in degenza. Il paziente con ricovero programmato dovrà effettuare il tampone rino-faringeo nei giorni precedenti al ricovero – non oltre 48 ore prima -, altresì, in relazione alle condizioni cliniche respiratorie presenti, all’atto della visita, si potrà valutare un approfondimento diagnostico mediante RX torace/TC. In caso di tampone positivo e di indifferibilità dell’intervento programmato il paziente verrà indirizzato nell’ospedale Covid – “Maggiore” di Modica. Salvo per alcuni reparti quali: Neurologia e Chirurgia Vascolare, ospedale “Guzzardi” di Vittoria; Emodinamica, Urologia, Neonatologia-Utin e Ostetricia – Punto di nascita di II livello – ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa, il paziente sarà preso in carico nelle suddette  strutture differenziando gli ambienti, i percorsi e ponendolo in isolamento. I pazienti risultati positivi al tampone che devono eseguire una procedura di ricovero differibile saranno inviati al proprio domicilio e presi in carico dalla USCA – Unità Speciali Continuità Assistenziale – territoriale di riferimento. Infine, per quanto riguarda i ricoveri in elezione, programmabili, il paziente dovrà limitare i propri contatti sociali nei quindici giorni precedenti all’ingresso nell’ospedale di riferimento. L’accesso dovrà avvenire attraverso entrate e percorsi ben definiti. Il paziente deve essere sempre munito di mascherina chirurgica o certificata con idonea capacità filtrante. Non è prevista la presenza di un accompagnatore nel caso di un paziente maggiorenne e autosufficiente. È consentita la presenza di un caregiver autorizzato dal responsabile del reparto previa esecuzione del tampone.

L’ordine di priorità dei ricoveri non urgenti nei primi trenta giorni è così regolamentato:

Classe A (30 giorni) – a partite dalla prima settimana;

Classe B (60 giorni) – a partire dalla seconda settimana;

Classe C-D (180-365) – a partire dalla terza settimana.

 

Riprendono tutte le prestazioni ambulatoriali in ambito ospedaliero e territoriale secondo le modalità di seguito descritte:

D – differibile, prioritariamente da quelle sospese nel periodo di vigenza dei provvedimenti restrittivi, a partire dalla data odierna;

P – programmate, partendo da quelle prenotate prima del blocco di attività e comunque a partire dal 1° luglio.

I pazienti programmati per le prestazioni specialistiche saranno chiamati il giorno prima dal personale sanitario dell’ambulatorio di riferimento, per essere sottoposti a triage telefonico pre-visita e per la somministrazione del questionario Triage telefonico pre-visita ambulatoriale”, che dovrà essere sottoscritto dagli stessi il giorno della visita.