Cosa dicono le autopsie sui 45 morti del peschereccio rimorchiato a Pozzallo

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Potrebbero essere ultimate nella giornata di domani le 45 autopsie che due medici legali, di Catania e Siracusa, incaricati dalla Procura di Ragusa già da ieri stanno eseguendo sui 45 cadaveri che erano all’interno del peschereccio rimorchiato a Pozzallo dalla nave Grecale.

Tutti uomini, probabilmente maggiorenni, dell’Africa centrale. Dai primi dati esperiti, parte degli esami autoptici e prima ancora compiute le ispezioni cadaveriche, pare confermata la causa del decesso per asfissia e per schiacciamento, essendo stati rinchiusi nella ghiacciaia del natante. Si escluderebbero, dunque, rispetto ai dati al momento in possesso, altre cause che hanno portato al decesso i 45 uomini.

Le salme sono state trasferite in una sala frigorifera allestita al centro Asi di Pozzallo, messa a disposizione dalla Protezione civile della Provincia di Ragusa.
Le vittime erano a bordo del peschereccio dove sono state fatte salire 560 persone, più del doppio di quelle che poteva contenere. Gli immigrati sarebbero stati stipati in questa piccolissima area e avrebbero respirato il monossido di carbonio emesso dal vano motore nel corso della lunga traversata.

Due, ad oggi, i presunti scafisti provenienti dal Centro Africa. A loro carico potrebbe esserci la pesantissima accusa di associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante dell’omicidio legato ad altro reato. Pare che il procuratore Carmelo Petralia si esprimerà dopo i risultati degli esami autoptici che da ieri instancabilmente stanno conducendo i due medici legali.

Qui le foto del recupero dei cadaveri dal peschereccio al porto di Pozzallo: